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Fiat, operai in piazza a Palermo

Centinaia di lavoratori, da questa mattina, hanno manifestato a Palazzo dei Normanni. Fischietti, tamburi e bandiere dei sindacati per chiedere interventi. Alle 17 seduta straordinaria dell’Ars

Palermo. La protesta degli operai della Fiat arriva anche a Palermo, dove stamane in centinaia si sono riuniti davanti Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, per chiedere immediati interventi contro la chiusura dello stabilimento prevista per il 2012.
Sin dalle nove, circa 150 operai hanno cominciato a manifestare insieme ai lavoratori dell’indotto e dell’Italtel di Carini, che ha annunciato circa 400 esuberi, a cui si sono aggiunti altri 400 metalmeccanici giunti con otto pullman da Termini Imerese. Fischietti, tamburi e bandiere dei sindacati per chiedere interventi al Parlamento siciliano, che alle 17 si riunirà in seduta straordinaria per affrontare il problema.
Lo sciopero, a cui hanno aderito tutti gli operai, secondo Fim, Fiom e Uilm andrà avanti per tutta la giornata. Numerosi gli esponenti sindacali presenti in piazza.
“Non chiediamo solidarietà facile e gratuita – ha dichiarato il segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava - ma invochiamo che la Regione si faccia carico della vertenza di Termini Imerese nella piena consapevolezza che qui in Sicilia stiamo vivendo il momento più alto dell'abbandono nel Mezzogiorno di politiche di sviluppo occupazionale. Per questo motivo chiediamo anche al governo nazionale di imprimere una svolta ai problemi del Sud”. Per Giovanna Marano, segretario regionale della Fiom Cgil, “la politica siciliana deve chiedere coraggiosamente al governo nazionale di bloccare gli incentivi alla rottamazione, non si può dare un aiuto a un'azienda come la Fiat che fa pagare un prezzo sociale così alto. L'intransigenza nelle ultime ore di Marchionne ci induce a pensare che qualcosa non funziona, anche a Palazzo Chigi. Nelle prossime ore c'è stato annunciato dall'ufficio di Presidenza che una delegazione incontrerà il vicepresidente e i capigruppo".
Una protesta che ha scosso Palazzo dei Normanni. Il gruppo dell’Mpa ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno, dal momento che «la dirigenza Fiat ignora la disponibilità del governo regionale a destinare ingenti fondi sia alla infrastrutturazione dell'area sia al sostegno all'innovazione tecnologica".
Dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Palermo, Raoul Russo del Pdl, arriva anche l’idea di un embargo ai prodotti del gruppo Fiat: “L'embargo popolare deve essere allargato anche ai prodotti nel campo dell'editoria, delle banche e della finanza, dismettere eventuali titoli azionari e/o partecipazione a fondi che possano identificarsi col gruppo torinese, ritirare i loro risparmi e chiudere i rapporti con gli istituti bancari che hanno Fiat fra gli azionisti. Marchionne dovrà inoltre portarsi indietro ogni singolo pezzo dello stabilimento, bonificare il sito secondo le normative ambientali, e rifondere i danni ambientali, sociali e, soprattutto, culturali che ha provocato al popolo siciliano”.

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