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Zucchero costruttore di cover a Rgs: «Ecco come le faccio diventare canzoni "mie"»

Zucchero (foto di Daniele Barraco)

Un album di cover, il primo. Straordinario. Discover è il nuovo progetto di Zucchero Sugar Fornaciari, un viaggio personalissimo, una Carte Blanche da vero appassionato, anche della musica degli altri.

«È sempre stato lo scopo iniziale di questo album: sono partito con una selezione molto larga di 500 brani, un excursus dai primi pezzi che amavo suonare nei pub, Genesis, Jethro Tull, Pink Floyd, rhythm‘n’blues e tanto soul – racconta Zucchero ai microfoni di Rgs -. Ci lasciavano liberi di suonare un’ora e mezzo di musica senza nastri preregistrati. Era bellissimo, un modo per metterci alla prova. Poi sono andato avanti, agli anni Ottanta, ai giorni nostri. Alla fine brani ne ho selezionati una trentina e tanti li ho dovuti abbandonare».

Discover è al centro dell’intervista di Marina Mistretta per lo Speciale Weekend di Rgs, in onda domani, sabato 4 dicembre, alle 9 e alle 16, e domenica 5 dicembre alle 8 e alle 18.

Partiamo da Follow you Follow me dei Genesis, il singolo che ha anticipato l’album. Con Phil Collins alla batteria. «È uno strumento che ho sempre sentito molto mio, io che sono partito dal sax tenore, poi sono passato a chitarra e pianoforte. La batteria ancora oggi mi intriga, mi piace, è lo scheletro fondamentale del gruppo, quello che dà il ritmo – continua Zucchero che sfoglia e “veste” i pezzi –. Una cover per me ha senso se viene personalizzata a tal punto da sembrare una tua canzone: come lavoro io non è nulla di nuovo: prendo la versione originale, la immagino nuda da arrangiamenti, la melodia pura, accordi e canto. Da questa ossatura, costruisco il nuovo vestito, il nuovo suono, la mia interpretazione. Anche se non sono canzoni mie, sono comunque quelle che amo di più».

Composto da tredici reinterpretazioni totalmente inedite e mai pubblicate, Discover esce a due anni di distanza dall’ultimo disco di inediti D.O.C.. Importanti le collaborazioni con Bono in Canta la Vita (versione italiana con il testo a firma di Zucchero di Let your love be known), con Elisa in Luce (Tramonti a nord est), del 2001; e con Mahmood in Natural blues, versione di Moby del brano Trouble so hard di Vera Hall. Intenso ed emozionante è Ho visto Nina volare, in cui Zucchero sceglie di duettare virtualmente con Fabrizio De Andrè.

Esiste anche una versione box del progetto, in vendita in esclusiva sul sito di Universal Music e solo in formato fisico, che accoglie anche cinque tracce bonus, Old town road, Motherless child, Lotus flower feat Hotel, Silent night, Everybody’s got to learn sometime feat Ben Zucker. «È un album che mette insieme le mie due anime, che sono l’amore per la musica afroamericana, quella del soul, e quella mediterranea di Fiori di maggio (uno dei brani di Discover), un testo poetico e mai mieloso. Forse non è stata più ripresa, ma io la amo tantissimo. Sono tutte canzoni che “restano” dentro».

 

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