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Morto Franco Battiato, la musica piange il cantautore catanese

Franco Battiato

È morto Franco Battiato. Il cantautore catanese aveva 76 anni, compiuti lo scorso 23 marzo, era malato e da tempo si era ritirato dalle scene.

Un angoscioso tweet del direttore di "Civiltà Cattolica", Antonio Spadaro, sembrava lasciare poco spazio ai dubbi e la conferma arriva dal sindaco di Milo, Alfio Cosentino. Proprio a Milo Battiato aveva stabilito il suo buon retiro fra una tournée ed un'altra in giro per il mondo.

La famiglia ha reso noto che Battiato si è spento questa mattina alle 5.30 nella sua residenza di Milo e che i funerali avverranno in forma privata.

Tra novembre 2012 e marzo 2013 Battiato aveva anche portato avanti una brevissima esperienza in qualità di assessore al turismo della Regione Siciliana nella giunta di centrosinistra del presidente Rosario Crocetta dichiarando di non voler ricevere alcun compenso.

Mezzo secolo di musica d'autore

Gli acciacchi degli ultimi anni, ed anche una caduta dal palco poco prima dei suoi 70 anni nel 2015, li hanno resi difficili fino alla morte stamattina. Ma per Franco Battiato erano passati oltre 50 anni dalle sue prime esperienze musicali a Milano, dal suo primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber che tra l'altro, insieme a Caterina Caselli, (i due conducevano il programma "Diamoci del tu") ha ospitato, nel 1967, la sua prima apparizione televisiva. Lungo questi decenni Franco Battiato ha costruito un percorso davvero unico nel panorama italiano.

Un libero pensatore

Un ironico libero pensatore che ha praticato l'arte della provocazione e che ha avuto pure una breve esperienza (non retribuita) come assessore alla Regione Siciliana con la giunta di Rosario Crocetta, durata da novembre 2013 a marzo 2014 e finita in modo a dir poco burrascoso. Anche se è sempre stato lontano da atteggiamenti militanti, non ha mai nascosto le sue simpatie per la Sinistra e con "Povera patria" ha firmato uno dei più intensi ritratti del degrado del nostro Paese.

Gli esordi e la musica sperimentale

Battiato è stato certamente uno dei nomi più famosi della musica italiana, ha una lunga consuetudine con i piani alti delle classifiche e alcuni dei suoi brani sono entrati ormai nella storia del costume, ma negli anni '70 produceva album sperimentali come "Fetus" e "Pollution" che hanno fatto scoprire all'Italia le risorse della musica elettronica e le concezioni più avanzate del rock di quelle stagioni e le contaminazioni con i grandi autori di musica contemporanea. In quegli anni capitava che il pubblico reagisse in modo a dir poco vivace alle sue performance volutamente ai limiti dell'inascoltabile.

Queste esperienze e questo tipo di approccio hanno ispirato il suo ultimo album , il Joe Patti's Experimental Group, che è stato portato in tour di fronte a un pubblico molto più preparato di quello di 40 anni fa. Del suo grande successo commerciale parlava con la sua magistrale ironia e il suo proverbiale e sofisticato sense of humour senza per altro nascondere un certo imbarazzo.

In realtà Franco Battiato è stato uno studioso dagli orizzonti amplissimi che sa praticare l'arte della canzone pop ma che, grazie alla sua cultura dai vasti orizzonti, usa linguaggi e riferimenti diversissimi, sia in campo musicale che in altre forme di espressione artistica, come il cinema, la pittura, l'opera.

Così come è stato un precursore della musica elettronica, Battiato, che da molto tempo praticava quotidianamente la meditazione, era un cultore di musica classica e sinfonica che nei suoi racconti sembra essere praticamente l'unica musica che ascoltava.

Da Baglioni a Pino Daniele, collaborazioni storiche

Però la lista delle sue collaborazioni va da Claudio Baglioni ai CSI, da Enzo Avitabile a Pino Daniele, dai Bluvertigo a Tiziano Ferro, Celentano, Subsonica, Marta sui Tubi, senza contare il decisivo ruolo svolto nelle carriere di Alice e Giuni Russo. Non è certo un caso che sia rimasto un punto di riferimento: i giovani vedono ancora oggi in lui un modello di originalità e di curiosità, quelli più grandi un difensore dell'intelligenza in un mondo che troppo spesso ne dimentica l'importanza.

Il ricordo del sindaco di Milo

"Franco era un amico, la sua scomparsa è una grande perdita": così all’AGI il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, sulla scomparsa del compositore che abitava da tempo nel paesino alle pendici dell’Etna. "Mi ha chiamato un amico e dopo avere fatto una verifica ho appreso del suo decesso avvenuto questa mattina intorno alle 5". Cosentino ricorda il suo rapporto con il maestro: "Con lui c'era una grande amicizia e una stima reciproca - spiega il sindaco - dopo essere stato eletto ci siamo incontrati più volte e lui non si è mai sottratto ad organizzare a supportare iniziative culturali". Cosentino annuncia che nel comune alle pendici dell’Etna sarà lutto cittadino per il giorno del funerale del cantautore. "Sicuramente faremo qualcosa per avere un perenne ricordo di Franco Battiato".

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