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Vaccino anti-Covid, da Sorrentino a Fuksas cultura in campo

Paolo Sorrentino

Il vaccino contro il Covid? "Assolutamente sì". Dal mattatore Renzo Arbore al premio Oscar Paolo Sorrentino, dall’archistar Massimiliano Fuksas al direttore del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna, anche i volti dello spettacolo e della cultura scendono in campo a favore della vaccinazione contro il Covid.

Mentre musei, biblioteche, archivi e parchi archeologici fanno a gara a raccogliere e postare sui social le immagini di monumenti, opere d’arte, oggetti e pubblicazioni che hanno per protagonista una primula, il fiore scelto come logo per i tendoni della campagna vaccinale governativa.

Dall’alto dei suoi ottant'anni portati in allegria Renzo Arbore è il primo a non avere dubbi: "un po' per l’età che mi porta saggezza sulle questioni di salute, un pò perché sono figlio di medico", dice, "ma dubbi proprio no. Sarò tra i primi a fare il vaccino, quando toccherà a me", confida, prontissimo anche ad impegnarsi per fare da esempio. La prima cosa da dire alla gente? "Di fare attenzione alle fake news sul vaccino e alle controindicazioni fake".

Stesso atteggiamento di Ferzan Ozpetek, il regista della Dea Fortuna e delle Fate ignoranti, che ad aprile 2020, nei primi mesi del dramma coronavirus lanciò l’idea di una Giornata dei Camici Bianchi in solidarietà al personale degli ospedali in prima linea nella lotta alla pandemia. Da allora è passato quasi un anno, la Giornata in onore dei sanitari è diventata una realtà ma il virus non è stato sconfitto: "Io mi vaccinerò e spero che tutti gli italiani facciano la mia stessa scelta", sottolinea "il vaccino non cancellerà subito tutti i problemi, ma certamente aiuterà a risolverne molti".

Paolo Sorrentino è netto e diretto: "Mi vaccinerò appena sarà possibile perché non c'è nulla di più indispensabile per un essere umano della salute e della libertà. E il vaccino è la nostra speranza per ritrovare entrambe". A favore del vax day si schierano gli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas "Vaccinarsi è giusto, in famiglia siamo prontissimi e decisi - sottolinea lui - ma coinvolgerò anche i collaboratori del mio studio e i tanti giovani che lavorano per noi, è giusto che tutti si convincano, è la strada per uscire dall’incubo".

Dagli studi di architettura ai cantieri di archeologia, il vaccino fa proseliti nel Parco Archeologico di Pompei, dove il direttore Massimo Osanna, che proprio ieri ha annunciato nuovi ritrovamenti, si dice pronto a coinvolgere l'intero team impegnato da mesi negli scavi: "La cultura e la scienza sono la nostra speranza per il futuro". In tanti nei giorni e nelle settimane passate si erano già esposti, da Alessandro Gassman ("Una volta fatto il vaccino, darei una tessera che lo testimoni. Chi non vuole farselo non entra in ristoranti, bar, cinema, teatri, stadio, negozi, autobus, taxi, treni, e tiene sempre la mascherina... poi vedi che lo fanno") a Mara Venier, disposta anche a vaccinarsi in diretta dal salotto di Domenica In. Da Twitter, intanto, Jerry Calà lancia la domanda delle domande: "Vedo in tv entusiasmo per questo pullmino arrivato da Bruxelles. Ma è simbolico vero? Da domani poi partiranno aerei e autotreni con centinaia di migliaia di dosi... o no??? #VaccineDay". ANSA

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