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Raffaella Carrà: "Maradona finì in cella per colpa mia, poi diventammo grandi amici"

Maradona era «un essere fantasioso, un artista in ogni aspetto della vita, un amico con il quale succedevano solo cose strane. Gli voglio tanto bene. Se ne è andato troppo presto». E’ il ricordo del campione argentino di Raffaella Carrà, in un’intervista a 'Il Messaggero'.

«L'ho conosciuto in Italia quando lo invitavo ai miei programmi - racconta - ma la prima volta è venuto lui da me ed è pure finito in prigione. Io cantavo in una grande arena a Buenos Aires. Era il 1979. Lui avrà avuto 18 anni. L’arena era piena, non c'era più posto, ma lui tentò comunque di entrare per ascoltarmi. Disse ai poliziotti: 'Non sapete chi sono io'. Lessi questa storia il giorno dopo sul Clarin. Per colpa mia Diego aveva passato una notte in guardina. Dopo questo episodio - prosegue Carrà - l’ho praticamente inseguito. Una volta ero a Madrid per un’asta e avrei voluto proporre anche una sua maglietta. Ma Diego non volle mandarmela. Quando ormai stavo per partire però me lo ritrovai nella hall dell’hotel. Arrivò e mi disse: 'Non ti ho voluto mandare la maglietta, te l’ho portata
io'. Facemmo pace, cenammo insieme e lo invitai al programma Hola, Raffaella. Lui venne con piacere e portò la famiglia».

Carrà racconta anche della preparazione di Sanremo 2001: «Minà mi disse che Diego era a Sanremo. Mangiammo insieme e lui mi confessò che voleva presentare il Festival con me e cantare una canzone. Io, lucidamente, gli dissi che non era il caso. Era il periodo in cui aveva problemi con l’Agenzia delle entrate. Ti portano via tutto, ti fai del male, gli dissi per il suo bene e penso di averlo salvato da una pessima figura sulla stampa italiana».

«Da molto non ci sentivamo - conclude la conduttrice - a fine ottobre un amico dalla Spagna mi ha chiesto se volevo inviargli un video per il suo compleanno. Di solito non mi piace fare queste cose, ma per lui l’ho fatto. Ho indossato la maglietta dell’Argentina che lui mi aveva regalato e gli ho mandato gli auguri».

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