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I 160 anni del Giornale di Sicilia, una settimana di iniziative

Siamo nati – il 7 giugno del 1860 – in un’atmosfera di inquietudini e sommosse. Fra cinque giorni compiamo 160 anni, in un tempo impaurito e travagliato; col mondo in ansia, al riparo da un nemico invisibile e letale. Oggi per fortuna in ritirata dagli ospedali e dalle strade, dalle case e dalle piazze, dai mercati e dai negozi dove si era annidato per tendere il suo agguato.

Ci piace, comunque, il giro del destino: il nostro compleanno cade proprio nella settimana del ritorno alla vita, delle riaperture definitive, della programmazione di viaggi e vacanze. Insomma, è di buon auspicio per le prossime tappe alle quali tutti insieme siamo chiamati per rendere concreto e definitivo quel #celafaremo, refrain di speranza e forza al quale l’Italia si è aggrappata - dai balconi alle terrazze, dai social alle pagine dei giornali - durante i momenti più duri della malata clausura.

E, dunque, benvenuti alla festa del Giornale di Sicilia. Il quotidiano di via Lincoln taglia questo traguardo con l’onore e la gloria di chi porta sulle spalle una grande storia e non è un caso se rappresenta una delle testate più antiche e più longeve d’Italia. Le avremmo volute «pubbliche», movimentate, informali e diffuse sul territorio le nostre iniziative. E ci eravamo preparati.

Il logo colorato, per un compleanno speciale, dall’inizio dell’anno fa capolino sotto la testata: una parentesi quadra, un apostrofo (o una virgola) al contrario e due parentesi tonde a formare il numero, incredibile, di candeline in attesa di essere spente. È stato disegnato dall’agenzia «Gomez&Mortisia» di Danilo Li Muli all’interno di una programmazione che sarebbe già dovuta partire. Tuttavia, le circostanze costringono a rinviare appuntamenti, incontri ed eventi a momenti meno problematici e con meno restrizioni. La pandemia ha imposto una revisione dei progetti in corsa. Ma un giornale che ogni giorno nasce dal nulla, come per miracolo, prendendo corpo da schermi vuoti e pagine bianche, non si fa cogliere impreparato se i piani vanno a gambe per aria all’ultimo momento. Ecco, allora, un nuovo adattamento per uno scenario mutato per onorare il venerando anniversario del quotidiano col necessario corollario di ricordi, rievocazioni, racconti, testimonianze, puntate televisive e inserti speciali.

Una carrellata dei più importanti passaggi storici della vita del Giornale di Sicilia, con curiosità, aneddoti e i passaggi più salienti della vita siciliana, è il compito affidato a un fascicolo di 40 pagine in edicola col quotidiano domenica prossima. Si partirà dal principio, quando Girolamo Ardizzone, da semplice redattore, acquisisce la testata «Giornale Officiale di Sicilia», una gazzetta dei borboni, e stampa la prima copia indipendente nei giorni in cui Garibaldi prende possesso di Palermo. Da lì comincia il lungo viaggio del quotidiano intrecciato alla storia della famiglia Ardizzone. Una gestione ininterrotta, se si eccettua il ventennio fascista quando (nel 1924) venne requisita la testata. Solo nel 1944 Girolamo Ardizzone, nipote del fondatore, potè rientrarne in possesso e rimandarla in edicola. Da quel momento è stata una lunga e ininterrotta cavalcata dentro le vicende affannate della Sicilia, fino ai giorni nostri.

Seguendo questo copione, un ruolo importante ce lo avrà il racconto del mensile di life-style «Gattopardo»: conterrà uno speciale con fotografie e pagine d’epoca. Sarà ripubblicato l’«Alfabeto della sicilianità» di Vincenzo Consolo, scritto nel 1985. Ospiterà interviste al direttore editoriale Lino Morgante e al vicedirettore responsabile, Marco Romano. E poi un viaggio tra le curiosità della storia del giornale.

Si mobilita pure la televisione del gruppo, Tgs. Da domani a sabato, dalle 14.30, speciali di Cronache Siciliane di circa 30 minuti con interviste a storici, giornalisti e lettori (è possibile rivederli poi su www.gds.it). Domenica 7, invece, in onda alle 14.40 con una puntata di 2 ore. Condotta da Aurora Fiorenza, Salvo La Rosa e Marina Turco, andrà in streaming su gds.it. La politica, la mafia, lo sviluppo della Repubblica, la crisi dell'immigrazione: sono davvero moltissimi gli argomenti sui quali ci si soffermerà. Non può mancare il passaggio da quei prodigi letterari generati dalla Sicilia: da Pirandello, a Quasimodo , da Tomasi di Lampedusa a Sciascia.

In ogni puntata ricordi ed esperienze di cronisti che hanno avuto in via Lincoln il loro trampolino di lancio verso testate nazionali: Gianni Riotta, Virman Cusenza, Giorgio Mulè (oggi parlamentare di Forza Italia), Felice Cavallaro, Salvatore Cusimano, Gaetano Savatteri, Paolo Liguori.

Raccontare il Giornale di Sicilia ci servirà anche a raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto alcune delle fasi più salienti della storia contemporanea: dal terremoto del Belice alle stragi di mafia, dalla nascita dello Statuto autonomo alla seconda Repubblica e al celebre 61 a zero del partito di Berlusconi, Forza Italia. Previste interviste agli storici Ninni Giuffrida e Lino Buscemi. Ad Alice Grassi, figlia di Libero, a Giulio Francese, figlio di Mario, cronista di giudiziaria del nostro giornale assassinato dalla mafia. Spazio a Giovanni Pepi, a lungo condirettore; a Gianfranco Micciché, presidente dell'Ars a Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, a Paolo Liguori, direttore del TgCom.

Sul piccolo schermo passeranno gli auguri di tanti personaggi del mondo dello spettacolo: da Ficarra e Picone a Sergio Friscia, da Sergio Vespertino a Rita Dalla Chiesa (con un ricordo toccante delle sue letture del quotidiano di Palermo dopo il dramma dell'eccidio del padre e di Emanuela Setti Carraro). Pippo Baudo e Michele Guardì saranno in collegamento per buona parte della puntata di domenica nella quale sarà dato spazio ai grandi fenomeni di costume cui il Giornale di Sicilia ha dato spazio. E poi c’è l’epopea sportiva del Palermo Calcio, lo sport principe di cui si occupa con molto rilievo ogni grande giornale italiano che si rispetti.

Benvenuti alla festa, allora. E sappiate che il regalo più grande che potete farci è leggerci ogni giorno...

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