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"I cugini americani", studenti raccontano in un corto il Rione Sanità di Napoli

NAPOLI, . Un ragazzo del Rione Sanità di Napoli riceve la visita di Alexia e Edward, due suoi cugini emigrati tanti anni prima in America, a New York.

I ragazzi decidono quindi di mostrare ai cugini con tanti piccoli imbrogli una Sanità che non c'è, un quartiere a misura di ragazzi, ma dietro la finzione emergerà un rione pieno di umanità e di speranze.

È questo il filo del racconto su cui si snoda «I cugini americani», il cortometraggio scritto, diretto e realizzato da 20 studenti dell'Isabella d'Este Caracciolo, l'istituto professionale nel cuore del rione Sanità. Qui, nella scuola che frequentava Genny Cesarano, il ragazzo vittima innocente della camorra, quelli che erano i suoi compagni di classe hanno scoperto il mondo del cinema, ma soprattutto, hanno imparato e avuto la possibilità di raccontare loro stessi, il loro quartiere, i loro sogni.

Un racconto racchiuso nel cortometraggio realizzato nell'ambito di «Io sono qui», il progetto dell'Autorità Garante dell'infanzia e adolescenza, finanziato con fondi europei e giunto alla conclusione:

«I cugini americani» è stato proiettato nell'auditorium dell'Isabella d'Este, con i ragazzi che lo hanno realizzato e con i loro compagni di scuola.

Tra di loro Alessia Esposito, che interpreta la cugina americana:

«Nella scrittura del film - racconta - volevamo proiettare la nostra idea del quartiere com'è e come vorremmo che fosse. Sappiamo che la Sanità difficilmente cambierà, quando sentiamo i politici dire che faranno tante cose per la Sanità non ci crediamo, perchè se avessero veramente voluto dare qualcosa al quartiere lo avrebbero già fatto, invece di dirlo soltanto. Ma sappiamo anche che dobbiamo difenderla da chi la vede solo come un quartiere difficile, da chi nei Tg la dipinge come un luogo dove non esiste il bene. Invece qui esiste e volevamo mostrarlo anche nel film».

La proiezione de «I cugini americani» alla Isabella d'Este Caracciolo è una delle tappe del tour finale del progetto «Io sono qui».

Nell'ultima settimana, infatti, ci sono state le proiezioni degli otto cortometraggi e docufiction che sono stati realizzati dagli studenti delle otto scuole di quartieri difficile di otto città delle Regioni del Sud Obiettivo Convergenza: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In totale duecento ragazzi hanno scritto, diretto, interpretato, ripreso otto film, documentari o docufiction. I risultati finali del progetto saranno presentati domani alla Mostra d'Oltremare di Napoli in un grande evento a cui parteciperà una rappresentanza degli alunni delle otto città coinvolte nel progetto: Napoli, Palermo, Bari, Taranto, Capua, Gioia Tauro, Cosenza, Catania.

Con loro, in una conversazione moderata dal giornalista di Sky Paolo Chiariello, Matteo Piantedosi, prefetto e vicecapo della Polizia di Stato; Filomena Albano, autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza; Lucia Fortini, assessore all'istruzione della Regione Campania; Alessandra Clement, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli e Domenico Tuccillo, Presidente ANCI Campania.

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