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Leone d'Oro a Venezia: vince l'ostico Lav Diaz, ma anche film da Oscar

VENEZIA. Il film più lungo (226 minuti), b/n e lontano mille miglia dal cinema da sala come THE WOMAN WHO LEFT del regista filippino Lav Diaz si prende il Leone d'Oro ed difficile valutare, al di là del suo sicuro valore estetico, quanto questo non crei ancora più una voragine tra pubblico e cinema. Per il resto, nel segno di una selezione molto equilibrata e di qualità, si premiano anche tanti film da Oscar. Il Gran Premio della Giuria, secondo premio per importanza, va NOCTURNAL ANIMALS di Tom Ford, che unisce arte, fruibilità e corsa agli Academy Awards. Scelta raffinata per il Leone d'argento alla regia andato ad Andrei Konchalovsky per PARADISE, tre personaggi al limbo che si confrontano con le loro coscienze.

Leone d'argento, ex aequo, poi anche ad Amat Escalante per LA REGIàN SALVAJE, ovvero il sogno del peccato in una delle regioni più religiose del Messico. E all'Italia? Niente per i tre film in concorso, ma il primo premio ad Orizzonti (miglior film) andato a LIBERAMI di Federica Di Giacomo documentario sull'esorcismo contemporaneo. Anche LA LA LAND di Damien Chazelle, film alla vigilia al primo posto nel cuore di pubblico e critici e in odor di Oscar, ottiene la Coppa Volpi per la migliore attrice andata ad Emma Stone che insieme a Rayn Gosling hanno fatto rivivere in LA LA LAND il musical di Hollywood in chiave pop, mentre la Coppa Volpi al maschile va a Oscar Martinez (EL CIUDADANO ILUSTRE), un modo questo per premiare la bella e intelligente commedia amara di Mariano Cohn e Gastón Duprat molto apprezzata al Lido.

E in maniera molto ecumenica, la giuria presieduta da Sam Mendes e composta da Laurie Anderson, Gemma Arterton, Giancarlo De Cataldo, Nina Hoss, Chiara Mastroianni, Joshua Oppenheimer, Lorenzo Vigas e Zhao Wei, assegna premi a film come JACKIE, THE BAD BATCH e FRANTZ. Tutti film di buon livello come tutta la selezione di questa 73/ma edizione. A JACKIE, altro film in odor di candidatura agli Academy, che ha visto il cileno Pablo Larrain misurarsi con un delicato pezzo di storia americana come i giorni del lutto di Jacqueline Kennedy, è andato il premio per la migliore sceneggiatura a Noah Oppenheim; a BAD BATCH, ovvero al cannibalico futuro dispotico dell'iraniana Ana Lily Amirpour. Infine, non manca un premio anche per il film di Francois Ozon per il suo FRANTZ ovvero il Premio Marcello Mastroianni a una giovane attrice emergente, Paula Beer.

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