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A caccia di Pokèmon GO in auto, multato un cinese a Milano

Fonte Ansa

MILANO. Multato perchè a caccia di Pokemon, in auto, nei pressi del Parco Sempione, in centro a Milano, era posteggiato in mezzo alla strada.

È accaduto ieri sera intorno alle 23.30, quando una pattuglia della Polizia di Stato ha intercettato un veicolo pericolosamente fermo nella curva che collega viale Elvezia con viale Giorgio Byron. A bordo della Hyundai grigia, c'era un ragazzo cinese di 26 anni, fermo, con il suo smartphone tra le mani. Immediatamente i poliziotti del Commissariato Centro gli hanno chiesto i documenti e contestato la violazione del Codice della Strada per la fermata del veicolo in curva. Lui si è subito scusato con gli agenti e alla domanda dei poliziotti per quale ragione si fosse fermato proprio in quel punto così pericoloso, il giovane ha risposto: «Ero alla ricerca dei Pokèmon». Per lui una multa di 85,00 euro.

Intanto, nonostante i timori per la privacy e le lamentele per le ultime modifiche al gioco, la mania per i Pokemon da 'acchiappare' col telefonino non mostra segni di cedimento.

Secondo dati di App Annie riportati dal sito TechCrunch, il gioco è stato scaricato nel mondo oltre 100 milioni di volte. E a conferma della popolarità del gioco, il suo "papà", John Hanke, ceo della compagnia che l'ha creato, è stato preso di mira anche dagli hacker.

Nei giorni scorsi è stato violato il suo profilo Twitter, a causa di una password troppo debole come riporta il sito The Next Web. La "mano" è quella di OurMine, già dietro la violazione recente di profili social di altri big della tecnologia: Sundar Pichai (Google), Mark Zuckerberg (Facebook) e pure Jack Dorsey (Twitter).

Oltre a battere ogni record di sorta, Pokemon Go è diventata in pochissimo tempo un fenomeno di costume planetario. Tra gli ultimi 'casi' della mania, la bolletta da capogiro per il traffico dati in roaming che si è visto recapitare il plurimedagliato giapponese Kohei Uchimura, a Rio per i Giochi, o la coppia di genitori americani arrestata dopo aver lasciato da solo per oltre un'ora il figlio di 2 anni per inseguire Picachu e compagni.

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