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"Le regole del caos", Kate Winslet protagonista a Versailles

ROMA. Vent'anni fa erano stati la sognatrice Marianne Dashwood e il concreto e generoso colonnello Brandon in Ragione e sentimento, trasposizione di Ang Lee del romanzo di Jane Austen. Ora la coppia Kate Winslet - Alan Rickman si è riformata alla corte di Versailles del 17esimo secolo, per Le regole del Caos, seconda prova da regista (dopo L'ospite d'inverno del 1997) di Rickman, in arrivo in sala il 4 giugno con Eagle. Nel cast anche Matthias Schoenaerts e Stanley Tucci.

In questa commedia agrodolce in costume, si mescolano fatti storici e personaggi fittizi, storia d'amore, humour e temi come la condizione femminile e il rapporto con il potere. Dato reale del racconto è la costruzione, su volontà del Re Sole, Luigi XIV (Rickman), nel 1682, della Salle de Bal, sala da ballo esterna a forma di anfiteatro, con tanto di fontana a cascata d'acqua sui gradoni, creata nei giardini di Versailles dal geniale architetto d'esterni Andrè Le Notre (personaggio realmente esistito interpretato nel film da Matthias Schoenaerts). Nella sceneggiatura scritta da Rickman, Alison Deegan e Jeremy Brock, si immagina che Le Notre, per svolgere il compito, ingaggi, nonostante un rapporto iniziale brusco, la talentuosa paesaggista Sabine De Barra (Winslet), schiacciata di pregiudizi maschili e reduce dal trauma di una dolorosa perdita.

Tra Andrè, piegato alle regole della corte e la donna, che porta a Versailles il suo 'brillante caos', nasce presto un'intesa profonda. Sabine dovrà conquistare però anche la fiducia del re, stanco e insofferente?

Creando un personaggio come Sabine, oltre a parlare di due persone che si innamorano crescendo insieme come individui, «volevamo raccontare una storia nella quale, dopo un po', il pubblico si dimenticasse dell'ambientazione in un'altra epoca concentrandosi sul tema di un mondo totalmente dominato dall'uomo, nel quale le donne sono viste solo come oggetti decorativi. Si possono ancora tracciare molti paralleli moderni» ha detto nelle interviste Rickman, che, visto il budget contenuto, ha dovuto ricreare in Inghilterra scenari che evocassero Versailles, utilizzando fra gli altri, il Black Park in Buckinghamshire e dimore storiche di epoche diverse, come Blenheim e Waddesdon Manor.

L'attore che ha deciso di tornare alla regia convinto della qualità della sceneggiatura, sottolinea quanto Kate Winslet (che ha girato il film all'inizio della sua terza gravidanza, ndr) sia stata fondamentale per il progetto: «Kate assomiglia molto al personaggio, è forte e indipendente come Sabine - dice Rickman -. È un'attrice fenomenale, conosce sempre il senso della scena e non perde mai il suo senso dell'umorismo».

Stima ricambiata da Kate Winslet: «Alan è un uomo di forte presenza, che all'inizio può intimidire, come è successo a me quando l'ho incontrato per la prima volta a 19 anni sul set di Ragione e sentimento. Ma poi scopri subito come sia una persona molto affettuosa e spettacolare». Inoltre in veste di regista «ha le idee molto chiare - ha aggiunto l'attrice - non porta gli attori a fare cose di cui non sono convinti. Preferisce il
dialogo aperto con tutti».

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