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Musei oggi gratis in tutta Italia Ma in Sicilia aperture solo a metà

Ingresso libero ogni prima domenica del mese: entra in vigore il decreto Franceschini. La Regione l’ha recepito, ma per problemi di personale e straordinari solo mezza giornata di visite. Sovrintendenti e direttori dei siti archeologici in attesa dell’arrivo dei precari Asu

PALERMO. Si potrà ammirare gratuitamente la Dea di Morgantina ogni prima domenica del mese, ma solo di mattina. Anche per entrare al museo archeologico Baglio Anselmi a Marsala non si dovrà pagare il biglietto, ma per vedere la Nave Punica si potrà entrare solo di pomeriggio. Rivoluzione dei beni culturali in salsa siciliana. La Regione, con una circolare, ha recepito il decreto del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che dal primo luglio prevede, tra le altre cose, l’ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese nei musei e nei siti archeologici, ma il nuovo piano, da noi, si scontrerà con la ormai storica carenza di personale del settore. I musei, dunque, saranno aperti tutto il giorno gratis anche in Sicilia, sulla base di un’iniziativa del governo nazionale. Ma sovrintendenti e direttori stanno correndo ai ripari per allontanare il rischio di far trovare le porte sbarrate. Il motivo? I circa 1400 custodi, che si occupano di aprire e chiudere le sale hanno già sforato il tetto, pari al 30%, di giornate lavorative festive previste dal contratto. E per affrontare l’emergenza, i responsabili dei musei apriranno mezza giornata, o si faranno aiutare dalle associazioni di volontariato locali. Così al Parco di Camarina, dove c’è uno dei più grandi padiglioni di archeologia subacquea, oltre a un repertorio di 800 anfore greco-romane, per non chiudere i battenti, il direttore Giovanni Di Stefano si fa aiutare da una serie di associazioni locali, grazie al progetto «Dona una domenica al tuo museo». «Abbiamo quasi superato il limite di giornate festive - spiega il direttore -. Abbiamo solo 4 custodi, mentre ne servirebbero 12. Riusciamo ad apire solo grazie ai volontari». Si chiede, invece, dove finisce il personale, visto che tutti i siti siciliani ne sono privi, il direttore del museo di Ragusa: «Abbiamo 15 custodi e riusciamo a tenere aperto grazie al personale della partecipata regionale Sas - dice Carmelo Di Stefano -. Non riesco a capire come mai i corridoi del dipartimento regionale a Palermo sono pieni di dipendenti, mentre noi siamo così scarsi».
Il direttore del Baglio Anselmi, Maria Luisa Famà, ha ridotto l’apertura del museo solo al pomeriggio, perchè «dalla prossima settimana - spiega - supereremo il limite delle giornate festive. Abbiamo 27 custodi, ne avremmo bisogno altri 10. È un peccato, perchè siamo nella top ten siciliana per affluenza turistica e incassi annui. L’anno scorso abbiamo sfiorato gli 80 mila euro». È salva la visione della Venere di Morgantina, da quando il Getty Museum che l’aveva acquistata di frodo ha deciso di restituirla alla Sicilia. Il museo di Aidone, vicino ad Enna, che la custodisce sarà fruibile di mattina, mentre di pomeriggio saranno aperti i cancelli del parco archeologico di Morgantina: «È stato l’unico sistema per scongiurare la chiusura dei siti - spiega il direttore Laura Maniscalco -. Il problema è che i nostri custodi si devono dividere su entrambi i luoghi e sforano prima degli altri il numero dei festivi». Situazione sotto controllo ancora per poco a Megara Iblea: «Il problema scoppierà ad agosto, quando sarà difficile tenere aperto la domenica», spiega la sovrintendente di Siracusa Beatrice Basile. Pericolo scongiurato fino ad agosto al Parco di Selinunte: «Saremo aperti gratuitamente oggi - spiega Leto Barone, direttore del parco -. Avremo difficoltà da agosto in poi, perchè il personale sta superando il 30 per cento degli straordinari». Sempre per la mancanza di personale, la circolare siciliana, con cui viene recepito il decreto Franceschini, non prevede però che i musei tutti i venerdì sera restino aperti oltre le 22 come succederà nel resto d’Italia. Mentre da domani, anche in Sicilia, gli over 65 dovranno pagare. È un’altra delle misure del decreto che la Regione ha adottato e con cui conta di incassare circa 3 milioni di euro. Rimane tutto invariato per le altre fasce di età: l’ingresso sarà gratis solo sotto i 18 anni e a pagamento per tutti sopra i 25 anni, biglietti ridotti dai 18 ai 25. Quanto al degrado in cui versano gli uffici di sovrintendenze, biblioteche e musei, non è cambiato nulla dalla scorsa settimana, dopo gli annunci del presidente della Regione, che aveva promesso, per potenziare gli organici, l’assegnazione dei 336 precari Asu nei vari siti. Il direttore generale del dipartimento dei Beni culturali, Rino Giglione, assicura «di aver risolto il problema degli Asu. La prossima settimana farò una circolare per mandare subito in servizio questo personale». Nel frattempo, però, uffici e sale continuano a essere pulite dai funzionari. «Il personale che lavora nelle aree archeologiche, nelle sale espositive delle gallerie e delle biblioteche regionali, ma anche negli stessi uffici delle soprintendenze e dell'assessorato, è stanco di vedersi addossare colpe che non ha», attaccano Giuseppe Salerno e Giuseppe Di Paola, responsabili regionali del Sadirs per le politiche dei beni culturali, Michele D'Amico responsabile regionale del Cobas-Codir.

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