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Scrutando nelle stanze della bellezza A Tusa la mostra fotografica di Pepi

Si inaugura l’8 giugno all’Atelier sul Mare l’esposizione che ha per protagoniste proprio le camere dell’albergo di Antonio Presti create da artisti internazionali

PALERMO. Cosa sarà che ci invita a sostare di più di fronte a una foto, quasi presi dalla necessità di predisporci all'ascolto delle storie che racchiude e che ci vengono incontro colmandoci gli occhi di un impasto di emozioni difficilmente scindibili le une dalle altre? L'attrazione fatale può regalarla il metodo: quello di Henri Cartier-Bresson, per esempio, metteva «sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore» prima di ogni scatto. Ed è universale: anche se ogni autore attinge a proprie risorse per catturare l'istante, quell'istante, difficile fare a meno di quei tre strumenti. Aprire bene gli occhi, spiare le particolarità, il dettaglio di un'architettura, la linea di un muro. E poi percorrere, attraversare, sostare: sono queste le azioni compiute da Giovanni Pepi per realizzare i quaranta scatti che compongono la mostra Luce e segni, organizzata dalla Fondazione Fiumara d'Arte con la collaborazione di Donatella Aiosa, e patrocinata dal Giornale di Sicilia, la cui inaugurazione è prevista domenica 8 giugno (ore 11), nei saloni dell'hotel Atelier sul Mare di Antonio Presti a Castel di Tusa.
Un accostamento, si sa, può essere estrinseco, casuale, nel caso delle foto di Pepi e della scelta del luogo espositivo è, invece, assolutamente voluto perché le stanze d'arte di Presti sono le protagoniste dell'esposizione. All'Atelier la devozione alla bellezza è un comandamento e in quelle stanze create da ispirati artisti, l'ospite-visitatore non ha più con l'arte un rapporto contemplativo ma può vivere l'opera, interagire con essa. «Scopro Atelier e Fiumara a cose fatte - racconta Pepi - quando le ragioni dell'arte si sono già imposte sui torti della politica. Penso ad una vacanza nello “strano” albergo voluto da un mecenate “matto”. Vivo, invece, un indimenticabile incanto. Ogni stanza nasconde un'idea, un progetto, una visione, un sogno. Niente di uguale si vede da una porta all'altra».
Le pareti dell'Atelier saranno occupate dalle riflessioni colorate di Pepi, dalle sue intenzioni espressive, dalle sue visioni di precedenti visioni, dalla sua idea delle cose, dal suo pensiero declinato attraverso le immagini. Pepi, per mezzo del suo obiettivo, non solo guarda, ma vede: si muove tra quelle stanze fatte di sale, rame, sabbia, tubi, con la posa dell'investigatore alla ricerca di prove, indizi per il suo occhio, istanti decisivi. E l'indagine oggi, nel mondo del tutto-visto, è davvero complessa: allora Pepi si sofferma sul fascino del particolare, dove il gioco è tutto sulla luce, il colore, la forma. Frammenti di natura - acqua, foglie, mare - di oggetti catturati attraverso quel buco della serratura che è l'obiettivo. Ribaltare la visione consueta dei luoghi, alludere a un rovesciamento della normale percezione: quella di Pepi sembra essere una visione del luogo opposta alla solita documentazione e costruzione, una panoramica inedita di luoghi conosciuti. Suggeriamo uno sguardo attraverso il quale le cose non siano solo cose, e gli scorci rappresentino un orizzonte nuovo. Che è immaginabile, possibile. In tutti i sensi. Tredici gli sponsor della mostra: Comune di Tusa, Banca Don Rizzo, Donnafugata, Cottanera, Azienda agricola Casaleni, Sapori e tradizioni Santino Miceli, Azienda agricola Sammataro Agata, Antica macelleria Sammataro Gaspare, Pastificio Fratelli Gallo, Panificio Portera Maurizio, La Fiumara, Gelateria e pasticceria Di Noto Sicily, Carti Sud.

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