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Cuticchio fa incontrare gli scrittori con i narratori

PALERMO. Ci sono parole che, più di altre, identificano un artista. Pensare a Mimmo Cuticchio senza un riferimento al viaggio e al sogno è pressoché impossibile: non si capirebbe allo stesso modo la sua vita personale e artistica. Tanti viaggi intrapresi, tanti sogni realizzati, una semplice valigia per compagna. E ne sta per partire un altro, di viaggio (ma anche di sogno). Per far vivere l'ex Chiesa di San Mattia alla Kalsa, che il Comune gli ha temporaneamente affidato, Cuticchio fa nascere Narratori in viaggio, una nuova rassegna costruita dai Figli d'Arte Cuticchio, in programma da martedì prossimo, 27 maggio, all’1 giugno, in cui gli scrittori presenteranno i narratori e viceversa, si ascolteranno a vicenda. Ogni giorno un incontro, un confronto, uno spettacolo di narrazione che abbraccia più linguaggi, uno scrittore e un narratore.
Cinque autori nati a Palermo o fortemente legati alla città - Giorgio Vasta, Franco La Cecla, Beatrice Monroy, Giosuè Calaciura, Tiziana Lo Porto - presenteranno il proprio metodo di scrittura, spiegheranno come nasce un racconto, come si sviluppa l'esigenza di raccontare una storia che fa parte del proprio vissuto o che appartiene a tutti; quindi toccherà ai narratori - Marco Baliani, Elena Guerrini, Gaspare Balsamo, Alessio Di Modica, Jusif Latif Jaralla, Valentina Vecchio, Paola Pace, Luì Angelini, Mario Barzaghi e lo stesso Cuticchio - pronti a raccogliere le pagine scritte e a tradurle sul palcoscenico. Roberto Giambrone e Guido Valdini, coordineranno gli incontri con gli scrittori/narratori, Cuticchio quelli con gli attori/narratori. «Sia gli attori sia gli scrittori guardano alla narrazione ma, mentre i primi si rivolgono contemporaneamente a un pubblico ampio, i secondi intercettano il loro pubblico di lettori uno alla volta. Eppure entrambi raccontano storie, entrambi stimolano la fantasia di chi ascolta e/o legge, entrambi aiutano a sviluppare l'immaginario e sono la dimostrazione di quel bisogno inappagato di raccontare che muove il mondo», spiega Cuticchio.
Come dire: la parola narrata s'infila nel racconto scritto e con esso si scambia la pelle, proprio com'è successo a storie che hanno attraversato i secoli: dall'Iliade all'Odissea, da Don Chisciotte alla Chanson, alla Divina Commedia. Sottolinea Cuticchio: «Ogni mio lavoro è sempre stato ricco di memoria, colmo di poeticità ma povero di mezzi economici, anche prima della crisi». Il suo viaggio, però, non conosce lunghe soste. Ed è agile, mai appesantito dai bagagli: una valigia, al massimo una spada di legno, null'altro gli occorre per girare il suo mondo. Niente di più lontano dal «teatro dei Tir», come lui definisce quei palcoscenici gonfi di tutto, prima che i tagli ne decretassero la fine. Cuticchio: «Preparare un cartellone sulla narrazione, significa continuare sul cammino di Omero, il più noto dei cantori greci, perché il principio e l'impulso che animano gli artisti del racconto rimangono immutati nei secoli. Questa rassegna mi dà l'opportunità di rispondere a quanti, in questi anni, mi hanno domandato se ho degli allievi, se c'è qualcuno che un giorno continuerà a fare il cunto. Mi sento un po’ tirare i piedi ma rispondo che gli attori/narratori di questa rassegna hanno familiarità con il mio cunto, o perché sono stati miei allievi o perché si sono ispirati al mio modo di raccontare. Ma ognuno di loro ha poi trovato un proprio percorso autonomo».
Tra giugno e luglio è previsto anche un laboratorio di narrazione propedeutico alla nuova edizione della Macchina dei sogni, in programma dal 31 luglio al 2 agosto all'Orto Botanico di Palermo, dove l'azione scenica si snoderà sotto forma di una performance itinerante, metafora del viaggio nel cuore della vita. Ficus secolari e piante tropicali diventeranno protagonisti del racconto e non semplici fondali scenografici. E il viaggio continua...

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