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Lampedusa Beach: in scena al Biondo il dramma della migrazione clandestina

PALERMO. «Se il mare è innocente, perché il naufragio?» una domanda secca, come uno schiaffo dritto allo spettatore. Così Lina Prosa, racconta il suo Lampedusa Beach, monologo teatrale che racconta il dramma della migrazione clandestina, del naufragio: «lo spettacolo – spiega la regista – è un invito appassionato al pubblico a riconoscere nelle parole come naufragio, clandestinità, emigrazione, non le radici del “male”, ma la prova di un mondo ancora in costruzione, in movimento, ancora in viaggio. Di un mondo dove i nostri antenati non hanno smesso ancora di viaggiare (emigrare)».
È  la voce di Shauba (Elisa Lucarelli), giovane africana naufragata al largo di Lampedusa, a raccontare l’orrore del naufragio, il sogno di una vita migliore, l’ingiustizia del mondo, la crudeltà degli scafisti, ma anche il suo rapporto primordiale con l'acqua e quindi con la sua identità mediterranea. Il lavoro della Prosa indaga anche sul senso antico del viaggio, verso traiettorie sconosciute e insidiose in cui la condizione dell’attraversamento viene coniugato su un doppio binario: esistenziale e reale. Due piani che sembrano incrociarsi senza mai perdersi, per la costruzione di un monologo che punta alla ‘partecipazione’: «Lampedusa Beach non ha uno svolgimento da proporre, non è uno spettacolo da “prevedere” (e quindi da raccontare) ma da “contenere” (e quindi da assistere)».
Scritto nel 2003, è il primo dei tre testi che compongono la Trilogia del naufragio di Lina Prosa, è stato messo in messa in scena per la prima volta nel 2013 a Parigi, dalla storico Comèdie-Française (o Théâtre-Français) che ha recentemente prodotto l’intera Trilogia per la regia della stessa autrice. A Palermo debutterà domani 21 marzo alle 21, in una produzione del Teatro Biondo di Palermo che ha deciso di investire su un tema importante e dolente: la tragedia contemporanea che si consuma nel crocevia del Mediterraneo, che fa di vite straniere e sconosciute un mero numero di morte, senza identità né storia. È questo dunque a cui la regista chiede di partecipare, con occhi meno distanti e una epidermide pronta a far propria la storia di Shauba.
A interpretarla, Elisa Lucarelli, scelta dopo una selezione pubblica lanciata dal Teatro Biondo e da Lina Prosa, a cui hanno partecipato una cinquantina di attrici da ogni parte d’Italia, scelte tra oltre trecento. Lo spettacolo replica nella Sala Strehler del Teatro Biondo fino al 17 aprile e dal 6 al 18 maggio.

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