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Mostre, "Le Spiral Life" di Giusy D'Arrigo a New York

ROMA. Simboli ancestrali per arrivare al centro dell'anima: sono le 'vite a spirale' dell'artista siciliana Giusy D'Arrigo, dal 3 ottobre allestite in una sua mostra personale a New York. Si tratta di 73 opere, tutte di grandi dimensioni, altorilievi astratti in cui i diversi materiali si fondono tra di loro come gigantesche installazioni.

Presentata oggi alla stampa dall'Armando Curcio Editore (curatore del catalogo), 'Spiral Life - Vita a Spirale' è stata organizzata nell'ambito delle iniziative dell'Anno della Cultura Italiana negli Usa con la curatela di Francesca Verga, presidente del Women's Forum of Italy della Camera di Commercio di Soho-New York, che ospiterà l'esposizione. L'intento, ha detto la Verga, è quello di valorizzare le nuove generazioni di artisti italiani, che al contrario di quelli americani ''molto sponsorizzati'', sono costretti ''a marcire nell'oscurità''.

La decisione di portare l'opera di Giusy D'Arrigo nella Grande Mela come primo passo di una serie di iniziative che, ha proseguito Francesca Verga, potrebbero culminare con l'apertura di una galleria di arte italiana contemporanea, è stata presa dopo una prima collaborazione dell'artista (che attualmente vive e lavora a Roma) con il Women's Forum (per il quale aveva ideato una scultura).

La D'Arrigo per la sua mostra newyorkese ha approfondito un tema come quello della spirale, ''un segno che ho sempre sentito dentro di me. Del resto, come il Dna, tutto nella vita si ramifica a spirale''. Dopo le serie delle 'Metamorfosi', dedicate al fratello Angelo, campione mondiale di volo libero scomparso del 2006, ecco dunque le 'Spiral Life', che, ha spiegato il critico Mariangela Petruzzelli, evocano l'amore per l'arte e la perizia tecnica di Giusy D'Arrigo a suo agio con i materiali più diversi, legno, bronzo, rame, alluminio, strati di pittura materica distesi sulle grandi tavole in un susseguirsi di geometrie in colori pastello naturali.

''Un vortice interiore capace di trasmettere l'anima pulsante dell'artista'', impegnata in molti altri progetti espositivi (come NethArs con il giornalista Giuseppe Rogolino) e che vede nella sua prima mostra americana ''un grande traguardo da cui ripartire''.

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