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Palermo, chiude la biblioteca dell'istituto Gramsci

Contiene oltre 32 mila volumi e le collezioni dei quotidiani. Il provvedimento, che riguarderà anche l'archivio, è legato al taglio dei fondi della Tabella H

PALERMO. La riduzione di oltre il 30% (da 163 mila a 111 mila euro) del contributo regionale pone l'Istituto Gramsci siciliano nella condizione di non poter più svolgere la propria funzione istituzionale. Si prospetta pertanto, in tempi brevi, la chiusura della biblioteca (oltre 32 mila volumi e le collezioni dei quotidiani) e dell'archivio (il più importante tra quelli privati del Mezzogiorno), entrambi aperti al pubblico tutti i giorni per un totale di 40 ore settimanali, e la cessazione delle attività culturali ed editoriali.
«La situazione appare tanto più paradossale - dice il Gramsci - in considerazione del fatto che la famigerata Tabella H, accanto a istituzioni prestigiose oggi a rischio anch'esse di chiusura, continua a foraggiare abbondantemente enti privi di qualsiasi carattere culturale, inventati al solo scopo di rastrellare finanziamenti di dubbia destinazione. In data 10 novembre 2012 l'Istituto Gramsci siciliano si fece promotore di una riunione delle vere istituzioni culturali operanti nel territorio, esitando un documento nel quale si chiedeva al presidente Crocetta di 'porre termine ad una situazione scandalosà nominando una commissione con il compito di 'operare
una rigorosa ricognizione degli istituti tendente ad accertarne l'esistenza reale, la presenza di un comitato scientifico, il patrimonio di libri, documenti, materiali, opere e la loro
fruibilità, l'attività culturale negli ultimi annì».
Il documento fu inviato il 28 novembre 2012 a Crocetta e qualche giorno dopo ai componenti delle commissioni Cultura e Bilancio: «Con il risultato - conclude la nota - che le istituzioni valide hanno visto decurtati i loro contributi, ed enti abusivi e senza titoli continuano a sottrarre ingenti risorse istituzionalmente destinate alle vere attività culturali».

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