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Un libro sui tesori di Palermo presentato all'Utveggio

Il volume è stato definito dal sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale “un intreccio di storia, cronaca e leggenda” conduce il lettore alla scoperta della propria storia indagando tra le maglie della memoria che ci aiutano a recuperare un patrimonio storico-artistico per molti dimenticato, frutto di tante dominazioni

PALERMO. Palermo è una città dai mille volti, che attrae gli studiosi dell’arte e i turisti di tutto il mondo. Riappropriarsi del capoluogo dell’Isola è, perciò, oltre che un piacere, un dovere, per i palermitani innanzitutto. Un contributo lo offre la giornalista Melinda Zacco con il suo “Palermo Bellissima da sempre” edito da Zacco - Pittographiae. L’agile volume, corredato di foto, è stato presentato al Castello Utveggio, gremito per l’occasione. Assieme all’autrice sono intervenuti Adelfio Elio Cardinale, presidente del Cerisdi e Sottosegretario al Ministero della Salute; Salvatore Cusimano, direttore Rai - Sicilia; Manlio Corselli, cattedratico all’Università di Palermo; Fortunato Arena, Radiologo e Universitario. Un libro da non perdere quello della Zacco, di godibile e accattivante scrittura. Il volume, definito da Elio Cardinale “un intreccio di storia, cronaca e leggenda” conduce il lettore alla scoperta della propria storia indagando tra le maglie della memoria che ci aiutano a recuperare un patrimonio storico-artistico per molti dimenticato, frutto di tante dominazioni: fenici, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, aragonesi, spagnoli, borbonici, fino alla spedizione dei Mille e all’Unità d’Italia, senza dimenticare il periodo dei Florio e dei Whitaker, ma anche  il triste periodo di sangue causa della Grande Guerra e gli orrori della Seconda Guerra che distrusse con i bombardamenti una grande parte della città, ancora oggi non del tutto risanata. Si scopre così la Palermo non solo da cartolina, ma anche una città che conserva, nonostante gli scempi consumati nel tempo, palazzi nobiliari e tesori d’arte unici al mondo. La prefazione di Fortunato Arena, vice-presidente della Casa Editrice Zacco-Pittographiae, pone l’accento sul valore della memoria. Rinverdire la memoria di una città aiuta a preservarne l’identità e a farla amare. Questo uno dei pregi del libro: ricordare la storia di Palermo per custodirne i valori, non solo artistici e architettonici, e contrastarne, in tal modo, l’abbandono e l’incuria. La giornalista Melinda Zacco, in questo volume, non si limita ad analizzare solo la  cronistoria,  ma anche i contesti dottrinali epocali e della sfera politico istituzionale e sociale nei quali si sono anche sviluppati tradizioni e linguaggi della civitas. Tante le curiosità: alzi la mano chi sa che, insieme a Santa Rosalia, San Benedetto il Moro è il compatrono di Palermo; o che il Castello Utveggio, alle pendici di Monte Pellegrino, fu costruito dal  cavaliere Michele Utveggio, che fu nel 1923 anche presidente del Palermo Calcio e autore della costruzione dello stadio “La Favorita”. O ancora: lo sapevate che ad imbalsamare Rosalia Lombardo, la bambina perfettamente conservata in una teca alle Catacombe dei Cappuccini non fu suo padre, come pensano in molti, ma un amico di costui che, con una semplice iniezione a base di formalina, da profano scoprì una tecnica innovativa? Segreto che, morendo di li a poco, portò con se nella tomba. Scommessa vinta? Si possono veramente contare su una punta di una “sola” mano coloro che conoscono gli aspetti della storia della città di Palermo svelati in “Palermo Bellissima da sempre”. La Zacco torna così nelle librerie, riportando su carta un format dal linguaggio snello con rapida capacità mnemonica frutto dell’esperienza maturata in questi anni anche nella trasmissione “Conoscere e Vivere”,  in onda su Tgs di cui è ideatrice, regista e conduttrice. La città è un palinsesto che offre una serie di dati che scorrono nell’arco di tremila anni, fino a giungere al 2012, era del digitale terrestre. Il messaggio di un libro come quello della Zacco, dice Manlio Corselli, invita alla speranza. La speranza della bellezza. La bellezza di Palermo. Non diceva Dostoievski che “la bellezza salverà il mondo”? Sfogliando il libro si scopre una nuova e impensabile Palermo, considerata, in ogni tempo, da celebri personaggi italiani e soprattutto stranieri, come una delle più affascinanti e aristocratiche città d’Europa. Il libro di Melinda Zacco, conclude Salvatore Cusimano, arricchisce non poco il panorama delle pubblicazioni su Palermo, sia sotto il profilo della qualità che della novità, ma soprattutto sfogliando le pagine si respira una buona dose di ottimismo per non dimenticare che Palermo può sempre tornare ad essere il paradiso di cui tanto parlava Goethe”.

“Palermo rimane per me la più bella città del mondo – afferma l’autrice – perché offre ancora la possibilità di sognare, per chi sa sognare, anche se questo libro spero serva da spunto di riflessione.
Un modo per sapere ciò che non sapevamo, per ricordare ciò che abbiamo dimenticato. Un modo, a modo mio, per guardare con gli occhi innamorati una terra che ha una storia incredibile…una città che ha tutte le qualità per far scrivere di sé e del suo ruolo di protagonista esercitando da sempre un fascino irresistibile.

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