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A Trapani in scena "la mafia normale"

È il nodo affrontato dallo spettacolo teatrale, tragicommedia in un atto unico scritta dal giornalista Marco Rizzo, diretta dal regista Piervittorio Demitry e promossa dall'Associazione antiracket e antiusura di Trapani

TRAPANI. Può la mafia essere «normale»? Sì, se si traveste dei bisogni e della routine del quotidiano, dalla richiesta di un lavoro, all'aggiudicazione di un appalto, dallo sfruttamento del lavoro dei migranti alle dinamiche che si instaurano a scuola o sul proprio posto di lavoro. È il nodo affrontato dallo spettacolo teatrale 'La mafia normalè, tragicommedia in un atto unico scritta dal giornalista Marco Rizzo, diretta dal regista Piervittorio Demitry e promossa dall'Associazione antiracket e antiusura di Trapani. La piece andrà in scena in anteprima questa sera alle 21, al
cine teatro Arlecchino di Trapani, in esclusiva per le autorità, la stampa e le istituzioni scolastiche. Ma è solo la prima tappa di un progetto pensato per le scuole, dove verrà rappresentato, a richiesta, a partire da settembre.


«Lo scopo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, in particolare i  più giovani, sulla lotta alla sub-cultura mafiosa - spiega Rizzo - ci sono atteggiamenti che, pur essendo percepiti come abitudini consuete e consolidate, rivelano invece i germi delle grandi illegalità e della loro passiva
accettazione da parte di molti. È un lavoro pensato per i ragazzi, ma non per questo si è lavorato per sottrazione - aggiunge - È importante renderli consapevoli; sminuire l'incidenza della mafia o parlarne poco vuol dire girarsi dall'altra parte. Noi proviamo a farlo cercando di catturare
l'attenzione dei più giovani, attingendo alle lezioni che altri grandi ci hanno dato, come Peppino Impastato e Mauro Rostagno. La speranza è che a sentire il bisogno di contattarci, da domani, siano proprio scuole e associazioni della nostra terra».

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