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La Traviata dei ‘riflessi’ torna a Palermo

Il celebre melodramma verdiano inaugura in grande la seconda opera in cartellone al Teatro Massimo ed è la centesima rappresentazione palermitana. La firma del pluripremiato Henning Brockhaus e l’allestimento ‘degli specchi’ del celebre scenografo ceco, Svoboda, fanno il tutto esaurito

PALERMO. Un ‘digiuno’ durato quasi cinque anni, ed ecco che finalmente ‘La Traviata’ torna a trionfare sul celebre palco del Teatro Massimo di Palermo, dopo la rappresentazione ‘modernizzata’ del 2007, a firma di Cristina Comencini, come seconda opera in cartellone per la Stagione 2012 in scena da stasera sino al 29 febbraio. Il capolavoro musicale di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, una delle opere maggiormente rappresentante al mondo, è anche l’ultima delle tre opere che, con Rigoletto e Trovatore, compongono la cosiddetta ‘trilogia popolare’ del compositore. Un successo che dura da oltre un secolo e mezzo e che ha avuto declinazioni differenti, alcune delle quali (tra cui quella celeberrima diretta da Luchino Visconti nel 1955 al Teatro alla Scala di Milano con Maria Callas nel ruolo di Violetta) hanno letteralmente fatto la storia della musica. La Traviata al Massimo porta la firma dello scenografo ceco Josef Svoboda, ‘architetto dell’immagine’, scomparso nel 2002, artefice di alcuni tra i più innovativi allestimenti scenici della musica operistica. L’allestimento degli specchi, che già conquistò pubblico e critica nel lontano 1992 allo Sferisterio di Macerata, vincendo il Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, è  lo stesso che debutterà oggi nel teatro palermitano, con la regia del pluripremiato regista tedesco Henning Brockhaus. ‘La Traviata’ torna trionfale, dunque, a Palermo per quella che è la centesima edizione, dal debutto palermitano del 1856, con uno dei soprani più noti del panorama italiano nel ruolo di Violetta, Mariella Devia; il ruolo di Alfredo è affidato al tenore Stefano Pop, mentre Germont sarà interpretato dal baritono Simone Piazzolla. A dirigere l’Orchestra del teatro Massimo sarà il maestro Carlo Rizzi. Nelle recite del 22 e 25 febbraio, sul podio salirà Roberto Polastri, mentre i tre protagonisti vocali saranno, nell’ordine, Lana Kos, David Sotgiu e Federico Longhi. ‘La Traviata degli specchi’, così è ormai nota, per quelle visioni ‘riflesse’ suggerite dal genio dell’illuminazione e degli spazi che era Svoboda, racconterà nei tre atti il celebre melodramma verdiano che si muove intorno al travagliato amore di Violetta per Alfredo,  grazie alla presenza sul fondale di uno specchio gigante inclinato di 45 gradi, sul quale si rifletteranno le scene e gli artisti: «Lo specchio riflette l’azione scenica – ha raccontato Brockhaus, in occasione della rappresentazione al Teatro Ventidio Basso dello scorso marzo –. Le singole scene sono invece dipinte su grandi teli che giacciono a terra come enormi tappeti sopra i quali si muovono gli attori: un sipario teatrale, un collage di varie pitture con motivi erotici tratti da stampe di fine Ottocento, una casa fuori Parigi, un campo di margherite, un collage di immagini tratte da un album di famiglia, i lampadari del casinò di Montecarlo. Quando alla fine non ci saranno più immagini e il pavimento rimarrà desolatamente nudo, vorrà dire che il tempo delle illusioni è finito». Così l’utilizzo degli specchi sembra un prolungamento delle immagini, un abbattimento dei confini materici ed emotivi, come se l’intenzione de ‘La Traviata di Brockhaus-Svoboda’ tentasse di raccogliere tutta l’attenzione dello spettatore, per non lasciare spazio al suo sguardo, per riempirlo interamente e trascinarlo nel dramma emotivo che si compirà alla fine, man mano che la scena da barocca e colorata si spoglierà, come Violetta, divenendo emozione pura e tragedia. L’opera, attesissima dal pubblico palermitano, promette di stupire con un coup de théâtre finale.

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