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Morto lo scrittore Pietro Zullino

E' deceduto a Roma a 75 anni. Nel 1973 scrisse: "Guida ai misteri e ai piaceri di Palermo". Ascoltato come testimone nel processo per la scomparsa di De Mauro

PALERMO. Il libro che scrisse nel 1973 "Guida ai misteri e ai piaceri di Palermo" per i tipi di Sugarco è introvabile, una sorta di reperto da collezione. Fu l'unico testo che Pietro Zullino, 75 anni, giornalista e scrittore morto ieri a Roma dedicò al capoluogo siciliano. Una descrizione della città a tinte fosche tra chiari e scuri che fece molto scalpore. Lo consultarono studiosi, giornalisti, magistrati, poliziotti, uomini dei servizi segreti, politici e potenti non solo siciliani. "Palermo è simile a uno zombie, - raccontava - un morto a metà, un cadavere da cui l' anima, per un maleficio, non ha potuto volar via; perciò odia la sua prigione e macina desideri impuri". Tra i suoi abitanti emerge "l' inseguimento di una grandezza che Palermo - affermava - crede di avere posseduto quasi ottocento anni fa, quando fu per un trentennio, cioé per un attimo, la capitale del mondo".
"Secondo me, che li conosco, - sosteneva Zullino - i panormiti tramano da secoli per recuperare quella loro condizione privilegiata e semidivina. Prendete la mafia. Regna ormai per tutta Italia e unisce le due sponde dell' Atlantico. Ebbene, non é che un momento strategico e transeunte di questa tenace quanto nevrotica scalata verso una nuova grandezza". Il cronista con il suo stile raccontò dei tanti misteri siciliani: da Salvatore Giuliano, alla morte di Enrico Mattei, alla scomparsa del giornalista de L'Ora Mauro De Mauro, avvenuta il 16 settembre 1970. Come capo della redazione romana del settimanale "Epoca" si occupò a lungo del caso del cronista del quotidiano palermitano tanto che fu citato come testimone nell'aprile 2007 nel processo che si è poi concluso con l'assoluzione di Totò Riina. Zullino  sottolineò ai giudici della III corte d'assise di Palermo, in trasferta a Roma per due giorni di audizioni come nel 1972 "inviò un documento all'allora direttore del giornale contenente un 'summa' di quello che lui e altri due suoi colleghi sapevano sulla morte di De Mauro". "Facemmo un articolo - disse - un anno dopo la scomparsa ma fummo poi fermati per il secondo. Ecco che allora inviai un testo riservato al mio direttore, nel quale si parlava, tra l'altro, anche di persone che potevano subire conseguenze dalle rivelazioni di De Mauro". Zullino ha anche pubblicato "Il venticinque luglio" (la caduta del fascismo nel racconto dei protagonisti), "Sciumbasci (romanzo fantapolitico su una rivolta sudista), "Il Comandante" (biografia di Achille Lauro"), "Catilina", "I Sette Re di Roma", "Giuda". In edizione privata e fuori commercio: "Cinzia con i suoi occhi" (autobiografia immaginaria del poeta proibito Properzio).

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