Le due sedie rosse occupate da Donald Trump e Volodymyr Zelensky, l’incontro nella navata di San Pietro tra il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer , il presidente americano e quello ucraino. E poi quest’ultimo ricevuto a palazzo Chigi, la foto della premier Giorgia Meloni con l’inquilino della Casa Bianca, la stretta di mano tra il successore di Joe Biden e Ursula von der Leyen, il breve colloquio tra la presidente della Commissione europea e il presidente del Consiglio italiano che poi va a pranzo in un hotel della Capitale con il presidente argentino Milei. Fotogrammi, istantanee di una giornata che il capo dell’esecutivo definisce «storica».
Perchè seppur incentrata sui funerali di Papa Francesco («A Dio», il saluto di Meloni che posta sui social, accompagnato da un’immagine con il Pontefice) è servita per fare passi in avanti nel conflitto tra Kiev e Mosca. Meloni ha lavorato sottotraccia per far incontrare Trump e Zelensky e soprattutto per far sì che tra le istituzioni europee e gli Stati Uniti ci fosse un primo contatto, ora si tratterà solo di fissare la data di un incontro ufficiale per evitare un’altra guerra, quella commerciale. Ma è sulla guerra in Ucraina che Trump ha voluto imprimere un’accelerazione. Non ha fissato alcuna scadenza, ma nei piani americani ci sarebbe la volontà di far partire il cessate il fuoco il primo maggio (con l’annuncio della svolta qualche giorno prima). Per arrivare al cessate il fuoco incondizionato - sia Macron che Meloni hanno sottolineato come Zelensky sia d’accordo sull'obiettivo - si farà un ulteriore pressing nei confronti della Russia. «Tocca al presidente Putin dimostrare che desidera davvero la pace», ha detto l’inquilino dell’Eliseo.
«Ora ci si attende che anche la Russia dimostri concretamente la propria volontà di perseguire la pace», ha rilanciato la premier italiana, mentre Trump ha espresso il timore che lo 'zar' non voglia fermare la guerra e «che mi stia solo prendendo in giro», motivo per cui ipotizza che occorra affrontare la situazione «diversamente», attraverso nuove sanzioni. «Vedere Donald Trump e Volodymyr Zelensky che parlano della pace al funerale del 'Papa della pacè ha un significato enorme», ha detto a Repubblica il presidente del Consiglio, che non ha partecipato al colloquio a quattro (Trump-Zelensky-Starmer-Macron) nel quale - ha rivelato il Telegraph - gli Stati Uniti si sono offerti privatamente di fornire garanzie di sicurezza alla 'coalizione dei volenterosì.
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