
«Fratelli e sorelle carissimi - dice il celebrante in latino -, siamo qui riuniti per compiere alcuni atti di umana pietà, prima della Messa esequiale del nostro Papa Francesco. Leggeremo il rogito che ricorda la sua vita e le sue opere più importanti, per le quali rendiamo grazie a Dio Padre. Copriremo il suo volto con venerazione, nella viva speranza che egli possa contemplare il volto del Padre, insieme con la Beata Vergine Maria e tutti i Santi».
Il maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie dà quindi lettura del rogito, i cui esemplari vengono sottoscritti da alcuni presenti. Dopo il Cantico di Zaccaria, tutti pregano in silenzio per qualche tempo. E dopo un’ulteriore preghiera del celebrante, il maestro delle Cerimonie stende un velo di seta bianca sul volto del Pontefice defunto, il celebrante asperge il corpo con l’acqua benedetta. Quindi il maestro depone nella bara la borsa con le monete e le medaglie coniate durante il pontificato e il tubo con il rogito, dopo aver apposto il sigillo dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche.
Viene posto allora il coperchio alla bara di zinco sul quale si trovano la croce, lo stemma del Pontefice defunto e la targa con il suo nome, la durata della sua vita e del suo Ministero petrino. La bara viene saldata e vengono impressi i sigilli del cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa, della Prefettura della Casa pontificia, dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche pontificie e del Capitolo vaticano. Viene chiusa infine anche la bara di legno, sul cui coperchio si trovano la croce e lo stemma del Pontefice defunto.
I canti delle Antifone e la recita dei Salmi chiudono la cerimonia.
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