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Quattro giudici popolari over 65, ma l'ergastolo a Cavallini per la strage di Bologna rimane

Gilberto Cavallini

La Corte di assise di appello di Bologna ha rigettato la questione sollevata dagli avvocati di Gilberto Cavallini in merito alla possibilità di annullare la sentenza di primo grado che aveva condannato all’ergastolo l’ex Nar, considerato uno degli autori materiali della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. La questione sollevata dai due legali, Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini, si basava sul fatto che quattro giudici popolari, durante il dibattimento, avevano superato il 65esimo anno di età, eccedendo così il limite anagrafico stabilità dalla legge.

Il presidente della Corte di assise di appello, Orazio Pescatore, ha letto in aula Bachelet i motivi del rigetto della richiesta di annullare la sentenza. Determinante, in questo caso, la decisione della Corte di Cassazione sull'annullamento della decisione della Corte di assise di appello di Palermo che aveva dichiarato nulle le condanne di un processo per omicidio di mafia, perché uno dei giudici popolari, al momento del verdetto di primo grado, aveva superato i 65 anni di età. Il processo di appello procede.

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