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Il flop della sanità post Covid in Sicilia, mai nati molti reparti previsti

Covid: Ministero della Salute, in 7 giorni -1,7% casi e -14,8% vittime

L’emergenza Covid è finita da un anno ma un terzo dei nuovi reparti che dovevano fare muro di fronte all’avanzata del virus non ha neanche preso avvio. Restano disegni su un foglio bianco tre nuovi pronto soccorso a Palermo e il potenziamento di quelli di Ragusa, Siracusa, Avola e Marsala. E restano sulla carta una quindicina di appalti che avrebbero dovuto portare negli ospedali altri 166 posti in terapia intensiva e sub intensiva. Il tutto vale circa 100 milioni stanziati a mai spesi.
Il cosiddetto piano di potenziamento della rete ospedaliera fu varato dal governo nazionale nel 2020 e prevedeva 76 progetti che entro la fine del 2021 o al massimo l’inizio del 2022 avrebbero dovuto portare alla creazione di altri 571 posti in nuovi reparti di terapia intensiva e 29 nuovi pronto soccorso. Il piano valeva 237 milioni, 100 dei quali messi dalla Regione.
L’obiettivo era farsi trovare pronti per la preventivata terza ondata della pandemia. Ma l’ultimo bilancio della struttura commissariale che gestisce il programma indica che sono stati realizzati o sono in fase di ultimazione 51 interventi mentre altri 26 sono fermi: ci sono i progetti, anche se solo alcuni sono esecutivi, ma non c’è neppure una impalcatura montata. Fra questi il più importante è quello che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di un nuovo pronto soccorso e terapie intensive a Palermo dove ora c’è il Cto di Villa Sofia: vale 23 milioni e 665 mila euro. Allo stesso modo sono fermi i progetti per i nuovi padiglioni dei pronto soccorso del Cervello e dell’ospedale dei Bambini.

Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Giacinto Pipitone

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