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Nuova allerta arancione in Sicilia, scuole chiuse a Siracusa e nel Messinese

Foro Italico Palermo

È ancora allerta maltempo in Sicilia. La Protezione civile ha diramato il nuovo bollettino, con allerta arancione per l’intero territorio regionale. È quanto emerge dal nuovo avviso regionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, valido fino alle ore 23 di domani, martedì 29 novembre 2022.

Dalle prime ore di domani, martedì 29 novembre 2022, e per le successive 18-24 ore, si prevedono precipitazioni sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, attività elettrica e forti raffiche di vento

Previste, inoltre, nevicate “al di sopra dei 1400-1600 m sui rilievi, con apporti al suolo moderati”, oltre che forti raffiche di vento sui settori orientali.

Adesso toccherà ai sindaci dei Comuni stabilire quali ordinanze emettere in seguito all’avviso della Protezione civile. In questi giorni scuole, cimiteri, impianti sportivi e parchi sono stati chiusi in diverse zone della Sicilia.  Diversi sindaci dei Comuni della zona ionica del Messinese, in seguito all’avviso emanato dalla Protezione civile regionale,  hanno deciso di chiudere i plessi scolastici che ricadono nel proprio territorio comunale. Scuole chiuse a Santa Teresa di Riva, Furci Siculo, Roccalumera, Nizza di Sicilia, Alì Terme, Letojanni, Limina e Sant'Alessio Siculo.

Anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha disposto per domani la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Stessa misura per i mercati, i parchi pubblici, il Parco archeologico della Neapolis, impianti sportivi pubblici, il cimitero comunale e il Castello Maniace. Resta attivo il Coc comunale per il coordinamento delle attività di protezione civile. Il medesimo provvedimento era stato preso anche per la giornata di oggi. Il commissario regionale di Udicon Sicilia, Salvatore Lorefice ha chiesto lo stato di calamità: «Chi detiene la responsabilità di decidere non perda altro tempo: bisogna aiutare imprese e famiglie. I canali di scolo non bastano più ad arginare i corsi d’acqua causati dalle forti piogge. I Comuni devono ripulirli in tempo per non farsi cogliere alla sprovvista, e poi pensare a riprogettarli».

A causa del maltempo inoltre, in molte città sono avvenuti distacchi di energia elettrica con la conseguenza mancanza di erogazione idrica.

 

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