La discesa che ha fatto tirare un lungo sospiro di sollievo sta rallentando. Anzi, in mezza Italia il calo dei casi di Covid-19 si è arrestato: dieci regioni sono vicine a una stasi, in due tra l'altro si rilevano anche segnali di una crescita debole. Fra queste non c'è la Sicilia, dove il trend di diminuzione dei contagi continua, ma nell'Isola non arrivano buone notizie dai ricoveri che restano alti.
A fotografare l'andamento del Coronavirus sono da una parte le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Picone", del Cnr, dall'altro le rilevazioni di Agenas, l'Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali.
L'analisi di Sebastiani
"L'analisi delle differenze settimanali della percentuale dei positivi ai test molecolari rivela che alcune regioni sono in fase di decrescita molto debole e prossime ad una stasi, mentre altre sono in fase di crescita molto debole", osserva Sebastiani. Del primo gruppo fanno parte Campania (livello medio attuale della percentuale 6%), Friuli Venezia Giulia (9%), Lazio (8%), Lombardia (11%), Molise (5%), provincia autonoma di Trento (5%), Umbria (20.5%) e Veneto (12%); nel secondo gruppo ci sono provincia autonoma di Bolzano (6.5%) e Piemonte (10%).
Per quanto riguarda i ricoveri, prosegue l'esperto, "le curve medie dell'occupazione dei reparti ordinari e delle terapie intensive hanno raggiunto il massimo 17 e 15 giorni fa rispettivamente, con livelli medi attuali pari a circa il 14 e 3.5%, mentre quella dei decessi ha raggiunto il picco 12 giorni fa, con una media attuale di circa 140 morti al giorno".
L'andamento del Covid in Sicilia
La Sicilia attualmente è esclusa dal fenomeno indicato da Sebastiani, significa che il calo dei casi di Covid continua. Ieri, martedì 9 agosto, infatti, i nuovi contagi indicati dal bollettino sono stati poco più di 3.700, circa mille in meno rispetto a martedì della scorsa settimana. Anche lunedì il trend era in netta discesa.
Sul fronte dei ricoveri, invece, secondo Agenas (dato dell'8 agosto), nei reparti ordinari l'occupazione dei posti letto è al 22%, in calo rispetto a sette giorni fa ma ancora nettamente sopra la media italiana che è del 14%. Impietoso il confronto con lo scorso anno, quando a questo punto dell'estate l'Isola era ancora sotto al 15%, sebbene si avviasse a superare il limite del tetto previsto a quel tempo quando vigevano ancora le zone a colori.
Decessi Covid
Buone notizie arrivano dai dati sui decessi da Covid-19: il picco per questa ondata pandemica è stato raggiunto e, nei prossimi giorni, è atteso un decremento nel numero dei morti. Una inversione di trend attesa, ha sottolineato l'epidemiologo Cesare Cislaghi, anche se in numeri assoluti le vittime restano ancora tante.
Attualmente, ha spiegato l'esperto, "la letalità grezza, ovvero senza correzioni per età e genere, sta decrescendo ed è di circa di 1,5 decessi ogni mille contagiati diagnosticati". Per una stima ancora più corretta, precisa l'esperto, "si dovrebbero considerare anche alcuni altri fattori concomitanti come l'età, il genere, la residenza e possibilmente anche le condizioni di salute dei contagiati, ma nel medio periodo questi fattori non sembra siano molto cambiati e quindi non dovrebbero influire sui trend, ma potrebbero farlo se si volessero confrontare situazioni diverse come la letalità di altre nazioni".
La mortalità per Covid-19 in dati assoluti "resta ancora elevata - chiarisce - perché dipende dal numero di contagi e dalla latenza tra diagnosi e decessi, che è mediamente di circa tre settimane. Quindi, poichè tre settimane fa ci trovavamo nella fase di picco dei contagi, chiaramente in questi giorni si sta assistendo anche al picco dei decessi: il picco dei contagi è stato infatti a metà luglio ed ora siamo al periodo di picco dei decessi per questa ondata rispetto al loro valore assoluto".
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