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L'omicidio di Roberta Siragusa a Caccamo, il pm: carcere a vita per l'ex fidanzato

Per la pubblica accusa non ci sono dubbi: ad uccidere la ragazza fu Pietro Morreale. Chiesto l'ergastolo. A settembre la parola passa alla difesa e alle parti civili

Roberta Siragusa

Il pm di Termini Imerese Giacomo Barbara ha chiesto la pena dell’ergastolo per Pietro Morreale, il giovane di 20 anni accusato di avere ucciso la fidanzata diciassettenne Roberta Siragusa la notte tra il 23 e il 24 gennaio dell’anno scorso.

Secondo il magistrato la prova della colpevolezza di Pietro Morreale è stata raggiunta con certezza. Il pm nel corso dell’udienza ha ripercorso tutte le fasi che hanno portato alla morte della giovane, il cui corpo parzialmente carbonizzato dalle fiamme fu fatto trovare dallo stesso ex fidanzato che davanti agli inquirenti ha invece sostenuto la tesi del suicidio.

Il pm: trascinò il corpo in fiamme

«Lui era all’interno dell’auto con Roberta - ha detto il pm -. Lui era a guidare l’auto quando arrivava al Campo Sportivo. Lui era a trascinare il corpo in fiamme di Roberta e a nasconderlo nel dislivello scosceso. Lui era a spostare l’autovettura e a tentare di telefonare ad altri amici mentre il corpo di Roberta era ancora in fiamme. Lui era ad allontanarsi dal Campo Sportivo a bordo della sua auto, lasciando il corpo bruciato e senza vita di Roberta nascosto nel dislivello scosceso...Dobbiamo quindi chiederci: è stato lui a dare fuoco a Roberta dopo averla colpita più volte al capo?». Per l’accusa non ci sono dubbi che la morte di Roberta Siragusa sia un omicidio e non un suicidio.

A settembre sarà la volta degli avvocati che assistono la famiglia della vittima, costituitasi parte civile al processo, e della difesa.

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