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Covid, boom di Omicron 5 in Sicilia. Cascio: "Torniamo alla mascherina"

«È bene che almeno i soggetti più fragili, nonostante l’allentamento delle misure di restrizione, continuino ad indossare la mascherina ed igienizzare le mani». Così si è espresso Antonio Cascio, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico di Palermo, sui contagi Covid in netta risalita anche in Sicilia.

Un ritorno al passato per via della variante Omicron 5 che continua a volare, come evidenziato dal ritorno delle file per i tamponi, e fa schizzare in alto la percentuale dei positivi - solo ieri, infatti, all’hub della Fiera del Mediterraneo quasi il 50% dei tamponi era positivo.

Nonostante, quindi, il governo abbia adottato una politica più morbida dopo 3 anni i pandemia, il consiglio degli esperti rimane sempre lo stesso, mascherine, gel igienizzanti e distanza: «Siamo molto preoccupati per i soggetti fragili - continua Cascio - anziani, obesi o immunodepressi in questo momento sono i più esposti».

E le raccomandazioni si estendono anche ai cosi detti caregiver: «Certo, soprattutto per loro è fortemente consigliato l’utilizzo del dispositivo di sicurezza, del gel e il rispetto della distanza di sicurezza - prosegue il professore».

A generare preoccupazione è anche il dato delle ospedalizzazioni: al momento solo ricoveri ordinari, ma che ieri hanno toccato le 241 postazioni occupate su 445 disponibili, mentre sono stabili le terapie intensive con 5 posti letto occupati su 26.

A causare questa nuova ascesa del virus sicuramente l’allentamento delle restrizioni ma non solo: «Le quarte dosi non stanno riscuotendo un grande successo - afferma il direttore Cascio - il vaccino è importante perché anche se pensato per la prima variante del virus - quella di Whuan, per intenderci - sta comunque aiutando tantissime persone soprattutto ad evitare la terapia intensiva. Ci protegge». Un «richiamo» a vaccinarsi anche con la quarta dose e, per chi ancora non l’ha fatta, alla terza, così da poter affrontare meglio questa nuova e inaspettata ondata.

Antonio Cascio suggerisce anche l’utilizzo degli anticorpi monoclonali - possibilità aperta solo ai più fragili: questi sono dei particolari tipi di anticorpi, che funzionano esattamente come i nostri e che si legano al Covid generando una immediata e marcata risposta immunitaria.  «Inizialmente - dice Cascio - potevano accedervi soltanto quei pazienti fragili che, dopo un test, provavano la risposta negativa al vaccino - sviluppo di pochi anticorpi - adesso invece non c’è più bisogno di controllare, possono liberamente utilizzarli.

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