Secondo l’Oms la terza causa di morte nel mondo è l’annegamento nelle acque interne, fiumi, laghi, bacini artificiali. Una vera e propria strage, le vittime sono sopratutto di sesso maschile, spesso giovani o giovanissimi. In Italia la fascia di età con un numero di decessi più alto è quella fra i 15 e i 19 anni.
Numeri agghiaccianti, che sottolineano la pericolosità della balneazione e che riportano all'attenzione comune la necessità del rispetto del decalogo delle 10 regole di sicurezza per il bagnante:
1) valutare le capacità natatorie in relazione alle condizioni climatiche (temperature, onde, vento), alle correnti e alle altezze (in caso di tuffo);
2) mai avventurarsi da soli lontano dalla riva;
3) prestare attenzione all'escursione termica all'ingresso in acqua;
4) non entrare in acqua se non in perfette condizioni di salute;
5) attendere tre ore dai pasti;
6) non forzare le proprie prestazioni fisiche;
7) non tuffarsi da mezzi di navigazione sia fermi che in movimento;
8) non avventurarsi in apnee e prestare attenzione all'iperventilazione;
9) non arrampicarsi sulle scogliere;
10) nuotare nelle apposite aree riservate ai bagnanti (se vi sono) e in ogni caso mantenersi a distanza di sicurezza dai natanti.
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