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Una volontaria: «Molestata al party di Eurovision». La responsabile: «Non è vero»

Scoppia la polemica dopo una festa con le delegazioni. Una ragazza parla di «mani dappertutto». Ma la funzionaria comunale non ci sta: «Si vuole sporcare un evento bello e formativo per i nostri giovani»

Un momento di danza a Eurovision Song Contest

Prima gli sguardi insistenti, gli ammiccamenti, poi gli abbracci sempre più invadenti, le mani dappertutto. «Mi sono sentita indifesa, volevo scappare, ma non potevo...». Paola, il nome è di fantasia è una delle volontarie che sostiene di essere stata molestata da alcuni ballerini durante il party di inaugurazione dell’Eurovision Song Contest, domenica sera alla Reggia di Venaria. Una festa vip in una cornice esclusiva, la Citroniera della residenza sabauda patrimonio dell’Unesco, che per alcune ragazze con la maglia arancione, il colore della loro divisa, si è trasformata in una esperienza «imbarazzante» e «tutt'altro che piacevole».

Al momento non risultano denunce alle forze dell’ordine, e da più parti arrivano smentite. «Se mai mi fossi accorta che c'era qualcosa che non andava, sarei intervenuta io per prima. Ho partecipato a tutto il party e posso assicurare che di molestie non ne ho viste», dichiara all’Ansa Alessandra Aires, funzionaria comunale e coordinatrice dei Delegation Host, i 120 ragazzi che accompagnano le delegazioni. «Forse - aggiunge - nelle chat c'è stato qualche commento sopra le righe, ma tutto riconducibile all’entusiasmo della festa. Fa male che si voglia sporcare un evento tanto bello e formativo per i nostri giovani».

Chi ha assistito alla serata parla di «persone che hanno esagerato con l’alcol». Protagonisti degli atteggiamenti non richiesti, secondo alcune volontarie, lo staff di una delegazione. «C'erano alcuni ragazzi delle delegazioni - è il racconto che rimbalza sulle chat delle ragazze - che ci abbracciavano in continuazione. Uno mi ha messo la mano sulla vita e ha cercato di baciarmi. Sono riuscita a svincolarmi, ma un altro si è avvicinato e si è comportato nella stessa maniera. Alla fine siamo riuscite ad allontanarci».

«Sono contenta di fare la volontaria di Eurovision - prosegue Paola - ma non mi aspettavo che quella che doveva essere per me una bella esperienza si trasformasse in palpeggiamenti e molestie. Le stesse che purtroppo capitano spesso in discoteca. Mai mi sarei aspettata che questo avvenisse in party come quello di domenica».

«Come spesso capita la voce delle donne che vivono violenza viene silenziata, i loro racconti non creduti e le loro esperienze non ascoltate», è la presa di posizione del collettivo femminista Non Una di Meno che, nel ricordare le segnalazioni simili arrivate dall’Adunata degli Alpini di Rimini, rivolge alle volontarie «tutta la nostra solidarietà».
Da un caso a un altro, ma sempre legato all’Eurovision, quello del caos di ieri sera al Parco del Valentino per il concerto dei Negrita, evento collaterale della kermesse. Quando lo spazio per assistere alla perfomance si è esaurito, è stato chiuso l’ingresso all’area. Le persone da ore in coda per entrare non l’hanno presa bene e, dopo aver protestato a gran voce, hanno scavalcato in diversi punti i nastri che delimitano l'area. Alla fine tutto è filato liscio, ma per evitare problemi da stasera sono stati intensificati i controlli della polizia municipale. Ai varchi di accesso, inoltre, sarà comunicata l'effettiva capienza, in modo da evitare che le persone si accodino inutilmente.

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