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La beffa dello Statuto, gli ispettori del lavoro siciliani non potranno lavorare nell'Isola

I candidati siciliani risultati idonei nel concorso nazionale per ispettori del lavoro non potranno lavorare in Sicilia: è la conseguenza surreale delle norme contenute nello Statuto siciliano. «La grave carenza di ispettori nell’organico dell’Ispettorato della Regione Sicilia - dice Bruno Giordano, direttore dell’Ispettorato nazionale del Lavoro - non è in alcun modo riconducibile all’Ispettorato nazionale del Lavoro. In ragione dell’art. 17 dello Statuto siciliano, infatti, è l’Assemblea regionale l’organo competente ad emanare leggi, anche relative all’organizzazione dei servizi, in materia di rapporti di lavoro, previdenza ed assistenza sociale. Di conseguenza, anche in relazione alla questione dei candidati risultati idonei nei concorsi in atto per le assunzioni presso Inl, occorre precisare che, senza un’apposita variazione normativa, non è consentita la destinazione dei neo-assunti presso gli uffici dell’Ispettorato della Regione Sicilia».

I siciliani vincitori sono centinaia

I siciliani vincitori o idonei del concorso sono centinaia, ma il parlamento isolano non ha recepito il decreto istitutivo dell’Inl da cui dovrebbero discendere gli ispettorati territoriali, e dunque non potrà assumerne 256, previsti da un piano del 2019. «A fronte della situazione della Sicilia, che conta oggi solo 63 ispettori del lavoro - sostiene la Cgil - sarebbe proprio una beffa che i siciliani vincitori di concorso vengano inviati altrove. Si rischia peraltro nella situazione data di non potere partecipare al piano di lotta al sommerso del Pnrr, che prevede un finanziamento globale di 600 milioni». Il sindacato ha chiesto un incontro all’assessore regionale al lavoro, Antonio Scavone, per cercare una soluzione «a un problema più volte da sollevato: gli organici degli ispettorati del lavoro vanno rafforzati e il concorso nazionale può ora essere un’occasione per accelerare i tempi. La Regione cerchi quindi un accordo col governo nazionale. Soprattutto ora che sono in arrivo i finanziamenti del Pnrr potere garantire i controlli sull’applicazione delle norme sulla sicurezza e per la lotta al sommerso, al lavoro nero e a ogni forma di irregolarità è fondamentale e occorre mettere la Sicilia nelle condizioni di poterlo fare».

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