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Terapie intensive entro i limiti, Sicilia zona gialla ma sotto osservazione per il tracciamento

Giovedì scorso la conferma dei numeri, adesso l’ufficialità, nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute: dopo quasi un mese in zona arancione, la Sicilia torna in giallo a partire da lunedì prossimo. Ma le criticità restano, e a dirlo è lo stesso report che ieri ha sancito l’ennesimo cambio di colore per la regione, ossia il consueto monitoraggio Covid del venerdì elaborato dalla Cabina di regia nazionale.

Le terapie intensive sotto il tetto

Difatti, se da una parte gli esperti, per la terza settimana consecutiva, registrano nelle terapie intensive dell’Isola un tasso di saturazione ben al di sotto della soglia critica dell’arancione - un 13,7% contro il 20% - dall’altra, nella valutazione complessiva dell’emergenza che considera tutti i parametri dell’impatto del virus e non solo quelli dirimenti per le zone a colori, giudicano «alto» il livello di rischio del territorio, mentre il resto d’Italia viene classificato a rischio «basso» o tutt’al più moderato.

Nell'Isola allerta sul tracciamento

Il motivo? Non dipende dal leggero rialzo di infezioni su base settimanale, pari al 2%, né dall’aumento dell’indice di contagio Rt, passato da 0,78 a 0,96 e superiore alla media nazionale (0,89), e nemmeno dai nuovi focolai, aumentati, rispetto al precedente monitoraggio, da 2762 a 2951. La «bocciatura» ruota piuttosto intorno «all’abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti» e alla «possibilità di garantire adeguate risorse per contact-tracing, isolamento e quarantena»: due voci in cui la Sicilia presenta «allerte» rosse, come peraltro già accaduto durante e subito dopo i picchi epidemici, anche in altre regioni. In calo, invece, il parametro che riguarda i positivi sintomatici, con un -32%, anche se sul dato incide il «forte ritardo di notifica dei casi» nel flusso dell’Istituto superiore di sanità (Iss), «che potrebbe rendere la valutazione dell’indicatore meno affidabile».

Omicron nel 97 per cento dei casi

Proprio dall’Iss arriva intanto un aggiornamento sulla prevalenza delle varianti, che in Sicilia rileva un 97% di Omicron e un 3% circa di Delta, mentre l’Ufficio scolastico regionale, sempre su base settimanale, registra una diminuzione sia nell’incidenza delle classi in quarantena, dal 17,2 all’11,9% sul totale degli istituti monitorati, sia nel tasso di alunni positivi, in Dad o in isolamento: dal 23,5 al 16%, dal 22,7 al 15,5% e dal 15,8 all’11%, rispettivamente, nella scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado. Nelle ultime 24 ore, invece, l’Osservatorio epidemiologico regionale conta fra tutta la popolazione 5754 nuove infezioni, 1440 in meno rispetto a giovedì scorso, ma a fronte di 38018 test processati (9500 in meno) per un tasso di positività che resta al 15%. Trentaquattro i decessi registrati nel bollettino di ieri, 3251 i guariti e 1439 i posti letto occupati negli ospedali, di cui 1323 (33 in meno) in area medica e 116 (uno in più) nelle terapie intensive. Questa la distribuzione dei contagi quotidiani fra le province, cui bisogna aggiungere, ancora una volta come accade da più di due settimane, altri casi (stavolta 342) emersi giorni fa e comunicati in ritardo: Catania 1529, Palermo 1214, Messina 900, Siracusa 696, Ragusa 463, Agrigento 414, Trapani 359, Caltanissetta 304, Enna 217.

I controlli

Sul fronte controlli, invece, a Messina la polizia ha multato e denunciato un uomo che si era rifiutato di scendere dal traghetto diretto a Villa San Giovanni dopo essere risultato sprovvisto di green pass. È accaduto giovedì mattina, prima dell’approvazione nell’Aula di palazzo Madama dell’emendamento presentato dal senatore M5S Pietro Lorefice, che consente l’utilizzo di tutti i mezzi di trasporto da e per le Isole con green pass base anziché con “rafforzato”. Esulta Lorefice, perché così «diamo una risposta concreta ai cittadini che avevano giustamente segnalato una stortura che limitava in maniera eccessiva la libertà di spostamento e il rientro al proprio domicilio». Esulta pure Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia in Senato, portavoce azzurra in Sicilia, che ha sottoscritto l’emendamento: «Vittoria! Viva i vaccini ma viva anche il buon senso».

 

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