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Meno contagi e ricoveri, la Sicilia resta arancione: nuove regole a febbraio

Coronavirus, scende sotto la soglia critica l'occupazione delle terapie intensive nell'Isola. In arrivo il nuovo decreto che abolisce le zone a colori

Meno contagi, in calo anche i ricoveri in terapia intensiva. Ma la Sicilia resterà un'altra settimana in zona arancione, così come prevedono le attuali regole. Dal 7 febbraio, però se il trend continuerà ad essere questo, potrà tornare in zona gialla. Ma non è tutto, perché se il governo varerà il decreto a cui si sta pensando in queste ore saranno definitivamente abolite le zone a colori lasciando soltanto quella rossa.

I dati siciliani

Per la prima volta dopo 42 giorni consecutivi, in Sicilia è stato registrato un netto calo dei contagi Covid: 48.685 in tutto, il 30% in meno rispetto al precedente report. Di conseguenza è calata anche l'incidenza, da 1.437 a circa mille casi ogni 100mila abitanti.

Ma è dalle ospedalizzazioni che arriva il segnale più incoraggiante, sia perché si è passati agli 848 ricoveri contro i 976 della precedente rilevazione, sia perché, secondo i dati certificati ieri da Agenas, l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nell'Isola i posti occupati nelle terapie intensive sono scesi al 18% ovvero al di sotto della soglia che impone la zona arancione (20%). Stabile al 38% invece il livello di saturazione in area non critica, anche se in questo caso il dato è ben oltre il livello limite del 30%.

Stop a zona gialla e arancione da febbraio

Sembra ormai scontato il via libera da parte del governo a un apposito decreto che abolisca la zona gialla e quella arancione a inizio febbraio. Ma non scompariranno tutti i colori: resterà solo la zona rossa che scatterà quando si supereranno i 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione in area medica andrà oltre il 40% e quello in terapia intensiva oltre il 30%. Ma non si esclude che possa subire modifiche anche calcolo delle percentuali di pazienti Covid negli ospedali, così come chiesto insistentemente dalle Regioni. La zona rossa, dunque, sarebbe davvero un caso estremo, difficilmente raggiungibile, salvo brusche e ulteriori impennate dei contagi.

Più controlli e multe per chi non si vaccina

Dal primo febbraio, intanto, 1,8 milioni di italiani rischiano di ricevere dall'Agenzia delle entrate la multa una tantum di 100 euro prevista per chi non rispetterà l’obbligo vaccinale over 50, così come prevede il decreto entrato in vigore, l’8 gennaio. Dal 15 febbraio, invece, scatteranno le ulteriori sanzioni (da 600 a 1.500 euro) per chi proverà a recarsi sul posto di lavoro senza Green Pass rafforzato.

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