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Udine, lo studente morto durante lo stage scuola-lavoro: indagato il titolare dell'azienda

Nel riquadro Lorenzo Parelli

Era al suo ultimo pomeriggio di stage. Ancora poche ore da trascorrere in azienda: lunedì mattina sarebbe tornato in classe, a raccontare ai compagni l’esperienza in quella ditta di carpenteria metallica nella quale aveva svolto il proprio tirocinio in un progetto di alternanza Scuola-Lavoro. Invece Lorenzo Parelli, 18 anni compiuti a fine novembre, è morto schiacciato da una putrella di acciaio alla Burimec, che realizza bilance stradali e utilizza lo stabilimento di Lauzacco di Pavia di Udine, dove è avvenuta la tragedia, per lavori di laminazione.

L'impatto non gli ha dato scampo

Lorenzo è stato ucciso a seguito di un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo. Immediati sono stati i soccorsi da parte degli operai dell’azienda. In pochi minuti sono giunti alcuni equipaggi dei Vigili del fuoco di Udine, un’ambulanza e l’equipe medica dell’elicottero sanitario Fvg. Per lo studente non c’era più nulla da fare: è morto all’istante, sotto lo sguardo di chi, fino a pochi istanti prima, gli stava insegnando il mestiere.

La Procura indaga il datore di lavoro per omicidio colpolo

La Procura di Udine ha aperto un procedimento per l’ipotesi di omicidio colposo al momento a carico del legale rappresentante, come datore di lavoro, in merito all’incidente avvenuto nello stabilimento della Burimec di Lauzacco, in cui ha perso la vita il giovane stagista Lorenzo Parelli. In una nota la Procura sottolinea la «necessità di svolgere attività di accertamento irripetibile nelle forme garantite di legge, al fine di addivenire ad una compiuta ricostruzione della dinamica dell’infortunio mortale».

La dura reazione dei precari e dei disoccupati

Blitz di precari e disoccupati davanti alla sede di Confindustria a Firenze per protestare contro la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne impegnato in un programma di alternanza scuola-lavoro deceduto in una fabbrica di Lauzacco (Udine) l’ultimo giorno di stage . Esposti striscioni e cartelli, e intonati slogan, sotto il palazzo di via Valfonda. Tra le scritte, ‘La vera emergenza 4 morti sul lavoro al giornò, ‘Lorenzo uno di noì, ‘4 morti sul lavoro al giorno gridano vendettà. Sul profilo Fb ‘Chelavorodim...’ che riunisce precari fiorentini è comparso questo commento all’iniziativa, documentata con fotografie: «Confindustria è sporca del nostro sangue. Poco fa, alcuni/e lavoratori/trici, studenti e disoccupati della nostra città si sono palesati davanti al sontuoso palazzo di Confindustria Firenze. Quattro morti al giorno sul lavoro gridano vendetta! Lorenzo uno di noi - non si può morire così!».

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