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Covid: in Sicilia 1.522 positivi e 11 morti, ora ci si può vaccinare anche a scuola

Sono 1522 i contagi in Sicilia nelle ultime 24 ore, in continuo aumento. Undici i morti e 586 i guariti. Continuano a salire le ospedalizzazioni, ora 533.

Il giorno precedente i nuovi positivi erano 1.346. Il tasso di positività sale al 4,9% ieri era al 4,3%. L'isola resta al settimo posto per contagi, al primo posto c'è la Lombardia con 5.590 casi, al secondo il Veneto con 5.577 casi, al terzo il Piemonte con 2.510 casi, al quarto l'Emilia Romagna con 2.507 casi, al quinto il Lazio con 2.121 casi, al sesto la Campania con 1.841 casi. Gli attuali positivi sono 19.118 con un aumento di 925 casi. I guariti sono 586 mentre le vittime sono 11 e portano il totale dei decessi a 7.329. Sul fronte ospedaliero sono 533 ricoverati, con 23 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 48, 4 casi in meno rispetto a ieri. Sul fronte del contagio nelle singole province: Palermo con 330 casi, Catania 356, Messina 266, Siracusa 135, Ragusa 60, Trapani 155, Caltanissetta 104, Agrigento 69, Enna, 47.

In Italia sono 28.632 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 26.109. Sono invece 120 le vittime in un giorno, ieri erano state 123. Sono 669.160 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime , ieri erano stati 718.281. Il tasso di positività è al 4,27%, in aumento rispetto al 3,6% di ieri. Sono 923 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 6 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 70. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 7.520, ovvero 182 in più rispetto a ieri.

 

Ora ci si può vaccinare a scuola

«Circa il 95% del personale scolastico in Sicilia è vaccinato, mentre il 70,61% di studenti tra i 12 e i 19 anni ha già ricevuto almeno una dose. Siamo in linea ed anche oltre le medie nazionali e continueremo con la campagna di vaccinazione anche nei prossimi mesi». Lo dichiarano Roberto Lagalla, assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, e Ruggero Razza, assessore alla Sanità, che, nelle scorse ore, hanno diramato una circolare con le indicazioni operative riguardanti l’estensione dell’obbligo vaccinale anti-Covid al personale delle istituzioni scolastiche regionali e del sistema di istruzione e formazione professionale, in coerenza con quanto stabilito dalle recenti disposizioni nazionali.

Per consentire l’ulteriore innalzamento della percentuale della popolazione scolastica volontariamente vaccinata (sia con riferimento agli studenti 12-19 anni sia al personale scolastico), oltre alla possibilità di trovare accessi dedicati negli hub vaccinali presenti sul territorio, i dirigenti scolastici potranno avanzare apposita istanza all’Asp territorialmente competente, per calendarizzare alcune sessioni vaccinali negli stessi istituti. In relazione alla fascia degli alunni 5-11 anni, invece, si provvederà con una nota successiva a fornire indicazioni sulle relative modalità di somministrazione dei vaccini.

Resta in vigore l’obbligo relativo all’uso dei già previsti dispositivi di protezione individuale, che devono essere indossati, oltre che dal personale scolastico, da ogni altra tipologia di operatori a vario titolo presenti nei plessi scolastici, anche se non direttamente a contatto dei discenti. Analogo obbligo permane per gli alunni appartenenti a classi in cui non sia stata raggiunta la completa copertura vaccinale. Per quanto attiene la gestione di casi e focolai infettivi da Covid-19 individuati nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia, la circolare ribadisce che, sulla base delle relative risultanze e in relazione al numero dei soggetti positivi, il dirigente scolastico può disporre l’eventuale sospensione delle attività didattiche nelle classi interessate. Con riferimento, invece, a circostanze di particolare criticità epidemiologica in ambito territoriale, locale o regionale, accertate dalle Asp, si conferma che la sospensione totale o parziale delle attività didattiche può essere disposta solo in presenza di classificazione del rischio in «zona arancione» o in «zona rossa». Il provvedimento è adottato, di regola, dal Presidente della Regione che procederà ad individuare, per ogni ordine e grado di istruzione, l’eventuale percentuale di alunni ammissibili in presenza, in base alle specifiche situazioni di contesto. In presenza di emergenze sanitarie a carattere locale, comunque caratterizzate dalla classificazione in zona rossa o arancione, il provvedimento di chiusura o sospensione delle attività didattiche, parziale o totale, può essere disposto dal sindaco, previo obbligatorio e conforme parere dell’Asp competente per territorio.

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