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In aumento i casi Covid anche in Sicilia, le regioni che rischiano la zona gialla

Il reparto Covid di terapia sub intensiva

Crescono i nuovi positivi al Coronavirus in tutta Italia e alcune regioni cominciano a cambiare colore. Ieri è tornato in giallo, dopo mesi, il Friuli Venezia Giulia ma altre parti d'Italia, in base all'attuale andamento epidemiologico, rischiano il passaggio di zona nel giro di due settimane e chi proprio a ridosso delle feste di Natale.

Stando agli ultimi dati settimanali del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità, nel periodo tra il 15 e il 21 novembre, per la quinta settimana consecutiva l’aumento generalizzato dell’incidenza del numero di nuovi casi Covid, a livello nazionale, è oltre i 100 casi per 100mila abitanti: 112 per la precisione, molto al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti. Se prendiamo in considerazione l'ultima settimana, dal 22 al 28 novembre, ed osserviamo i dati Agenas, vediamo un altro peggioramento: un'incidenza di 137,75 abitanti ogni 100 mila.

La Sicilia, nella settimana dal 22 al 28 novembre, ha un'incidenza del 94,25 ogni 100mila abitanti, un'occupazione delle terapie intensive del 5% e dei ricoveri in regime ordinario del 9%. Dunque fino ad adesso, nonostante i casi settimanali siano in aumento, ha superato un solo parametro che la farebbe finire in zona gialla.

Cambiano colore, infatti, le regioni che sforano contemporaneamente tre limiti: quello dell'incidenza (50 positivi su 100mila abitanti), quello dell'occupazione dei posti letto in area non critica (15%) e quello dell'occupazione dei posti letto in terapia intensiva (10%). Tutte le regioni hanno oltrepassato il primo parametro, quello della soglia dell'incidenza, adesso occorrerà monitorare ricoveri ordinari e rianimazioni.

Stando sempre al monitoraggio Agenas emerge, inoltre, che l'Alto Adige è fortemente indiziato di passare in giallo da lunedì 6 dicembre, tre regioni (oltre allo stesso Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia già in zona gialla e la Val d'Aosta) sforano il parametro dell'occupazione dei posti letto ordinari, e due si trovano sopra la soglia per le terapie intensive (lo stesso Friuli Venezia Giulia e l'Umbria), Lazio e Marche rimarrebbero in bilico. A livello nazionale i ricoveri, invece, sono ancora sotto soglia: le terapie intensive al 7% e i ricoveri ordinari al 9%.

Per quanto riguarda i ricoveri in regime ordinario, sono 7 le Regioni che vedono un aumento, di cui 3 superano il livello di allerta del 15%: si tratta di Friuli Venezia Giulia, che arriva al 23%, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano al 20%. Per le terapie intensive, il valore in Italia resta al 7% ma sale in 5 Regioni: al 10% nel Lazio e nelle Marche, all′8% nella PA di Trento, al 7% in Molise e Sardegna, e addirittura all′11% in Umbria.

L'occupazione delle terapie intensive e posti letto in regime ordinario nelle singole regioni:

Abruzzo 6% e 8% (variazione giornaliera di +1%)
Basilicata 0% (-1%) e 4%
Calabria 9% e 13% (+1%)
Campania 5% e 9%
Emilia Romagna 8% (+1) e 8%
Friuli Venezia Giulia 14% (-1%) e 23% (+1%)
Lazio 10% e 11%
Liguria 10% (+1%) e 8%
Lombardia 6% e 12%
Marche 10% e 9% (+1%)
Molise 3% e 7%
Provincia autonoma di Bolzano 12% (+2%) e 19% (+1%)
Provincia autonoma Trento 8% e 9% (+1%)
Piemonte 5% e 7% (+1%)
Puglia 4% (-1%) e 5%
Sardegna 8% (+1%) e 4%
Sicilia 5% e 9%
Toscana 9% (+1%) e 5%
Umbria 11% (+3%) e 8%
Valle d’Aosta 3% e 20% (+2%)
Veneto 9% (+1%) e 8%

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