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Come si viaggerà a Natale dall'Italia all'Europa, in Sicilia pochi controlli

L'aeroporto

Natale è tempo di feste e di vacanze. Molti turisti hanno già scelto l’Italia come mèta e gli italiani stanno programmando di andare all'estero, anche se tra restrizioni varie la scelta su dove andare si assottiglia. Chi esce dall’Italia deve verificare quali regole sono state emanate nel Paese di arrivo perché alcuni Stati europei con un alto numero di contagi stanno prevedendo restrizioni per i non vaccinati e addirittura lockdown mirati. La situazione, però, è in evoluzione e l'Ue è pronta a rivedere la proprio raccomandazione sui viaggi, e potrebbe suggerire una maggiore "sorveglianza", ad esempio riducendo da 48 a 24 ore la validità dei tamponi.

Viaggiare a Natale in Italia

Gli spostamenti all’interno del nostro Paese sono liberi, le uniche limitazioni potrebbero riguardare quelle aree che dovessero diventare arancioni o rosse dove per entrare si deve avere il green pass. Chi arriva in Italia deve esibire il green pass se proviene dall'Europa mentre se arriva dagli altri Paesi deve presentare oltre al green pass un tampone negativo effettuato nelle 72 ore precedenti. Il governatore siciliano Nello Musumeci ha appena varato una ulteriore stretta, che resterà in vigore fino al 31 dicembre: dovranno sottoporsi al tampone nei porti e aeroporti siciliani anche i viaggiatori che arrivano dalla Germania e dal Regno Unito.

Viaggiare in Germania

Contagi record in Germania e regole più rigide in base alla situazione nei vari Lander. L'ultima stretta è in Baviera, dove sono stati cancellati i mercatini di Natale e ci sarà un lockdown nelle aree più a rischio. Il green pass valido è quello G2, cioè potranno averlo solo gli immunizzati e i guariti. Per gli eventi di massa sportivi e culturali è previsto poi il 2G plus, cioè il tampone per tutti. Per i turisti in arrivo da Paesi a rischio viene imposta una quarantena di 10 giorni, ridotta a 5 con un tampone negativo.

Viaggiare in Austria

L'Austria è stato il primo Paese in Europa a imporre il lockdown per i no vax, che da lunedì sarà esteso a tutti per almeno 10 giorni. Ai turisti stranieri è richiesto il green pass, mentre non sono validi i tamponi rapidi.

Viaggiare in Gran Bretagna

Continua a non essere obbligatorio l'uso della mascherina anche nei locali al chiuso, anche se Oltremanica avanza una nuova variante che sarebbe "più contagiosa ma meno sintomatica".

Viaggiare in Francia

La Francia valuta restrizioni a causa dei casi raddoppiati rispetto a una settimana fa (oltre 20 mila). Per quanto riguarda i turisti, l'obbligatorietà dei tamponi dipende dal livello di rischio dei Paesi d'origine e quindi può mutare nei prossimi giorni. L’Italia per il momento non è nella lista di Paesi a rischio elevato, dunque per entrare in Francia basta il Green Pass anche con test antigenico.

Viaggiare in Spagna

I turisti, oltre al certificato verde europeo, devono presentare un modulo governativo di sorveglianza sanitaria. Al momento è il Paese europeo che non ha subito la quarta ondata.

Viaggiare in Grecia

Anche in Grecia arriva una stretta sui no vax: chi non è immunizzato non potrà andare a ristorante e avere l'accesso agli altri "luoghi chiusi", tra cui cinema, teatri, musei e palestre.

Viaggiare in Slovacchia

Quarantena ai turisti non vaccinati come la Germania ed inoltre l'esecutivo ha annunciato un lockdown per i no vax sul modello austriaco.

Viaggiare negli Usa

Gli Stati Uniti appena hanno riaperto le frontiere hanno subito dichiarato che l’ingresso è consentito solo ai vaccinati e solo con vaccini riconosciuti dalla FDA (è stato incluso anche Astrazeneca, oltre a Pfizer, Moderna e Janssen).

Natale in spiaggia e corridoi turistici Covid-free

Un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ha creato corridoi turistici Covid-free per vaccinati o guariti verso Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Quarantotto ore prima del rientro si deve fare il tampone.

Rientri in Italia e il problema dei controlli in Sicilia

I controlli negli aeroporti siciliani però non sarebbero così stringenti: non tutti i passeggeri provenienti dai nove Paesi della "black list" si sottopongono al tampone obbligatorio, previsto dalla serie di ordinanze regionali emesse durante e dopo la scorsa estate, fino all’ultima, varata giovedì, che nella "lista nera" ha inserito Gran Bretagna e Germania, assieme a Usa, Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi. Nonostante la chiara segnaletica dell'obbligatorietà del tampone rapido predisposta all'aeroporto Falcone-Borsellino, le indicazioni dello staff dell’Usmaf (l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera), e l’info point dell’Asp, all’ingresso del percorso che porta all’aria esterna allestita per lo screening, in molti, come riporta il Giornale di Sicilia in edicola, si dirigono direttamente verso le proprie abitazioni, senza essere fermati. "Un operatore sanitario non può certo sostituirsi a un agente delle forze dell’ordine" sottolinea il commissario per l'emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, che però fa notare come il numero dei passeggeri che si sono sottoposti a tampone nello scalo siano aumentati.

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