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Trapianti, in Sicilia aumentano i «sì» alla donazione degli organi. Così ospedale per ospedale

Il Policlinico di Messina è in cima alla graduatoria per numero di donazioni

Aumento dei «sì» alla donazione degli organi e contestuale calo delle opposizioni. Superata la fase acuta vissuta nelle rianimazioni a causa della pandemia, l'attività di donazione e trapianto di organi in Sicilia continua a crescere.

I dati dal primo gennaio al 31 ottobre mostrano, infatti, un incremento dei consensi del 12 per cento rispetto all’anno precedente e una diminuzione del 10 per cento del tasso di opposizione. Dalle rianimazioni dell’isola sono stati segnalati 120 potenziali donatori (ovvero possibili candidati al prelievo degli organi), di cui 57 effettivi, mentre sono state 47 le opposizioni alla donazione espresse dai familiari di pazienti in morte cerebrale.

Gli ospedali con maggiore numero di donazioni sono il Policlinico di Messina (19 segnalati), l’Arnas Civico di Palermo (12), Villa Sofia Cervello (12), il presidio ospedaliero di Agrigento e l’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania (9 segnalazioni).

«Siamo confortati da questi dati che testimoniano il grande impegno profuso da tutti i professionisti della Rete in un anno difficile. Ci sono, tuttavia, ulteriori spazi di miglioramento organizzativo nell’attività di segnalazione da parte delle rianimazioni e di crescita della cultura della donazione nell’opinione pubblica», afferma il coordinatore del Crt Giorgio Battaglia.

Resta alta l’opposizione alla donazione registrata negli uffici anagrafe al momento del rinnovo o rilascio della carta d’identità: su un totale di 697.883 manifestazioni di volontà registrate nei comuni della nostra isola, 406.584 sono state di consenso (58,3%) e 291.99 di opposizione (41,7%).

«Il “no” espresso dai cittadini - continua Battaglia - è quasi sempre espressione di una mancata conoscenza sui temi della donazione di organi e del trapianto, un esempio tra tutti i dubbi sulla morte cerebrale, spesso confusa con il coma, ma talvolta pure di scarsa fiducia nel sistema sanitario. Per questo abbiamo deciso di investire maggiormente nell’informazione e in iniziative di comunicazione rivolte ai cittadini».

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