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L'assalto alla Cgil di Roma, arrestato pure il palermitano Ursino

Massimo Ursino, leader siciliano di Forza Nuova, a Roma

Altri arresti per l’assalto del 9 ottobre scorso alla sede della Cgil di Corso d’Italia, a Roma, durante la manifestazione No-Vax e no Green pass condotta da Forza Nuova. Ai sei  dei giorni scorsi, tra i quali Giuliano Castellino e Roberto Fiore, rispettivamente leader romano e capo nazionale del movimento neofascista, sono aggiunte due nuove misure di custodia cautelare in carcere.

La Digos di Palermo ha arrestato Massimo Ursino, il leader palermitano di Forza Nuova, coinvolto negli attacchi alla sede nazionale della Cgil a Roma, della settimana scorsa. Ursino è stato trasferito al carcere palermitano di Pagliarelli, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che non è stato ancora fissato. Il legale di Ursino, l’avvocato Enrico Sanseverino, conferma  di avere ricevuto la comunicazione del provvedimento e del trasferimento in carcere per il suo assistito. La procura di Roma, con il pm Gianfederica Dito, ha chiesto e ottenuto dal gip le misure per Ursino e un altro indagato di Arezzo. Per i due le accuse sono di resistenza pluriaggravata e devastazione aggravata.

C’erano anche loro, secondo gli inquirenti, alla testa di quel manipolo di 50 persone che, guidando un ampio e agguerrito corteo di circa 1500 facinorosi, si è diretto presso la sede del sindacato. Massimo Ursino si era fatto anche un selfie davanti alla sede della Cgil, prima del raid, e aveva pubblicato la foto sui social: in primo piano c’è Giuliano Castellino, il leader romano del movimento di estrema destra arrestato dopo gli scontri. Sotto il selfie, un post che inneggia all’azione. «A chi ha cercato la maniera e non l’ha trovata mai. Alla faccia che ho stasera, dedicato a chi non ha paura. E a chi sta nei guai, dedicato ai cattivi, che poi così cattivi non sono mai».

 

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