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La scuola "cancella" la quarantena, niente classi in Dad con un solo studente positivo. Le nuove regole

Lo stabilisce la bozza con le indicazioni dell'Istituto superiore di Sanità. Con due casi entrano i vaccinati

Per ridurre al minimo la didattica a distanza cambia la strategia per i contagi nella scuola: meno quarantena e più test. Le novità sono contenute nella bozza con le «Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico» redatta dall’Istituto superiore di Sanità, dai ministeri della Salute e dell’Istruzione e con il contributo di due Regioni.

Sette pagine aggiornate al 7 ottobre che si pongono l’obiettivo di «semplificare» le procedure, definendo un sistema che «preveda una serie di automatismi gestibili sin dalle prime fasi direttamente dal dirigente scolastico e dal referente scolastico Covid-19, in stretta collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione».

Nelle scuole primarie e secondarie, secondo la bozza, in presenza di un caso positivo tra gli alunni, i compagni saranno sotto «sorveglianza con testing» e in caso di risultato negativo dei loro test potranno tornare in classe. Se tra i contatti invece dovesse risultare un secondo alunno positivo, coloro che sono vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi potranno rientrare in classe e saranno «in sorveglianza con testing», ma per quanti non sono stati vaccinati scatterà la quarantena. In presenza di due casi positivi tra i contatti del primo contagiato, quindi se tre studenti risulteranno positivi solo a quel punto scatterà la quarantena per tutta la classe. Le stesse regole varranno sempre per le scuole primarie e secondarie anche in presenza di un caso positivo tra gli insegnanti o gli operatori scolastici. Dunque per gli alunni delle classi in cui l’insegnante ha svolto attività in presenza, ci sarà la sorveglianza «con testing» e il rientro a scuola dopo il risultato negativo del test. In presenza di un ulteriore caso positivo oltre all’insegnante per i quanto sono vaccinati/negativizzati negli ultimi 6 mesi: è prevista sorveglianza con testing, mentre per non vaccinati/negativizzati negli ultimi 6 mesi: scatterà la quarantena. In presenza di due casi positivi oltre all’insegnate ci sarà la quarantena per tutta la classe. Diverse le procedure per i bambini da 0 a 6 anni: in presenza di un caso positivo all’interno servizi educativi per l’infanzia scatterà per tutti una quarantena di 10 giorni. Mentre per gli educatori ed operatori la quarantena potrà variare da 7 a 10 giorni sulla base delle indicazioni del ministero della Salute.

I sindacati nei giorni scorsi avevano chiesto che «la questione delle quarantene» fosse risolta al più presto chiedendo, appunto, una gestione «omogenea» proprio per evitare le difformità tra Regioni e a volte anche tra Asl della stessa città. Per il sindacato dei presidi, guidato da Antonello Giannelli, «se, come sembra, l’essere stati vaccinati rappresenterà un vantaggio per ridurre i tempi della quarantena, ricordiamo che tale indicatore non potrà essere utilizzato per gli alunni di età inferiore ai 12 anni». Chi ha invocato prudenza è Elvira Serafini dello Snals: «quarantene troppo ridotte non ci convincono, temiamo trasmissione troppo veloci del virus».

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