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Fiore, Castellino e Aronica: i generali del disordine che hanno sconvolto Roma

Al centro Roberto Fiore

Da oggi sono in stato d’arresto. Ieri erano insieme sulla scalinata di ingresso della Cgil, pronti a coordinare l’assalto alla storica sede del sindacato in Corso d’Italia. Roberto Fiore e Giuliano Castellino, di fatto i vertici di Forza Nuova, movimento di estrema destra fondato da Fiore nel 1997. Tra loro anche Luigi Aronica, tra i fondatori dei Nuclei Armati Rivoluzionari. «Vecchi arnesi fascisti», come si autodefinì Massimo Carminati nel corso del processo al Mondo di Mezzo, che tornano in piazza, tornano protagonisti di azioni dal «sapore eversivo». Storie ed esistenze politiche che hanno viaggiato per anni parallele che si sono ritrovate unite nel credo neofascista e antisistema. Da almeno un anno Fiore e Castellino sono in prima linea contro la «dittatura sanitaria», le decisioni del governo in tema di pandemia e campagna vaccinale. Molte le manifestazioni che li hanno visti scendere in piazza a cadenza quasi settimanale. Per Fiore il capitolo «No Covid» è solo l’ultimo di un percorso che ha radici lontane e affonda negli anni di piombo. Castellino, il braccio destro romano di Fiore, si divide tra il movimentismo di estrema destra e la sua passione per la Roma e gli ambienti «curvaioli», spesso fucina per le nuove leve dell’estremismo nero in salsa romana.

Fiore, l'estremista nero padre di 11 figli

Fiore, classe 1959 e padre di undici figli, fin da giovanissimo ha fatto parte di formazioni della galassia dell’estremismo «nero». Alla fine degli anni ‘70 fonda assieme a Giuseppe Dimitri e Gabriele Adinolfi, Terza Posizione. Agli inizi degli anni ‘80 si trasferisce a Londra e riesce a sfuggire ad una richiesta di cattura emessa dalla Procura di Bologna nell’ambito dell’indagine sulla strage della stazione da cui però risulterà completamente estraneo. Nel 1982 viene arrestato, sempre a Londra, a seguito di un ordine di cattura internazionale. Le autorità inglesi negano l’estradizione e Fiore, condannato nel 1985 dalla Corte d’Appello di Roma per associazione sovversiva e banda armata, continuerà a vivere nella capitale britannica fino alla fine degli anni ‘90 diventando imprenditore di successo con patrimonio milionario e fondando anche una società che organizza viaggi studio a Londra per gli studenti. Rientrato in Italia mette su con Massimo Morsello, Fn e tenta di istituzionalizzare il movimento candidandosi a varie elezioni alleandosi anche con lo schieramento del Centrodestra. Nel 2008 approda al Parlamento europeo prendendo il posto lasciato da Alessandra Mussolini. Nel 2013 si candida alle politiche ma il movimento ottiene solo lo 0,26% dei consensi mentre nel 2019 Fn racimola appena lo 0,15%.

Aronica, er pantera di Monteverde

Anche Aronica, 65 anni e noto come er pantera di Monteverde, milita da anni in Fn ed è sempre presente nelle manifestazioni. Per lui in passato una serie di condanne per un totale di circa 18 anni di carcere. L’ex Nar fu protagonista nel marzo del 1977 di un raid in un ristorante di Borgo Pio, a Roma, in cui rimasero ferite due persone e il suo nome compare anche nella vicenda dell’omicidio di Walter Rossi, militante di Lotta Continua. «Lo sai chi sono io? - disse Aronica ad un agente in tenuta antisommossa durante un corteo - Attento, mi sono fatto vent’anni di carcere per terrorismo».

Castellino, l'ultrà del gruppo

Il pedigree di Castellino, 45 anni, è decisamente meno antico degli altri due arrestati. Di Forza Nuova è il leader romano ma nel 2013 è stato dirigente della Destra guidata da Francesco Storace. Il suo nome compare in molte inchieste della procura capitolina a cominciare da quella su presunti ricatti all’allora presidente della Roma, Franco Sensi, per ottenere biglietti gratis. Nel luglio del 2020 è stato condannato a 5 anni e mezzo per l’aggressione a due giornalisti dell’Espresso avvenuta nel corso di una commemorazione al Verano dei fatti di Acca Larentia. Con lui alla sbarra anche lo storico leader di Avanguardia Nazionale, Vincenzo Nardulli. Nei suoi confronti, nel gennaio scorso è stata applicata la sorveglianza speciale per aver violato le disposizioni in vigore per l’emergenza Covid durante una manifestazione. Per il tribunale di Roma «organizza forme di protesta destinate a sfociare in scontri con le forze dell’ordine». Il 13 settembre scorso Castellino è stato raggiunto da un Daspo che gli vieterà la possibilità di assistere alle partite della Roma per i prossimi cinque anni. Una passione andata avanti anche in questi ultimi mesi di Green Pass.

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