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Sono partiti i test salivari nelle scuole

Test salivari nelle scuole

I tamponi salivari varcano le soglie degli istituti scolastici e lo fanno nell’ambito del progetto ministeriale delle «scuole sentinella», coordinato a livello regionale per monitorare l’andamento dei contagi da Covid. Questa mattina, il liceo scientifico Majorana di Mirano (Venezia) è stata la prima scuola del Veneziano ad aver consegnato ai tecnici dell’Ulss 3 i test di 21 studenti che hanno aderito al programma.

«È stato molto semplice, - ha raccontato Mattia Calzavara, in rappresentanza della 5/a D Scienze applicate - ci hanno spiegato tutto nel dettaglio e due minuti sono stati più che sufficienti per fare il test». Il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’azienda sanitaria ieri ha fornito tutte le istruzioni del caso ai ragazzi, che si sono auto-somministrati il tampone questa mattina, a stomaco vuoto e lo hanno poi portato al camper dell’Ulss davanti alla scuola. «Ieri sera l’ho messo a fianco al letto per non dimenticarmi, - ha continuato lo studente - poi questa mattina mi sono lavato le mani, ho tenuto in bocca un paio di minuti la spugnetta affinché assorbisse bene la saliva e l’ho riposta nella provetta».

Nessun dubbio, da parte di tutti i ragazzi della classe, sull'utilità di questa iniziativa. «Abbiamo accettato per senso di dovere e anche per sicurezza personale, - hanno spiegato - e nonostante siamo tutti vaccinati, pensiamo che la sicurezza non sia mai troppa». Nel territorio di competenza dell’Ulss 3 Veneziana partecipa al progetto anche l’istituto comprensivo Daniela Furlan di Spinea, che oggi ha restituito i primi 120 test. Il programma durerà per tutto l’anno scolastico, avrà cadenza quindicinale e punta a coinvolgere un totale di 1500 studenti veneziani e 55 mila a livello nazionale, con l’obiettivo preciso di monitorare l’andamento dei contagi in ambito scolastico. A seconda dell’età dei ragazzi, sono previsti due tipi di test: i più grandi devono masticare una «spugnetta» come fosse un chewing gum, i più piccoli la tengono in bocca come fosse un lecca-lecca, con l’ausilio di un bastoncino. Secondo Vittorio Selle, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica di Ulss 3, il tampone salivare «permette di aiutare le persone, è semplice da utilizzare e a basso impatto. Con un costo basso, - spiega - abbiamo in mano una grossa tecnologia». Il vero punto di forza sta però nell’efficacia: una volta processato nei laboratori di Microbiologia, infatti, ha a tutti gli effetti il valore di un tampone molecolare; il risultato non deve essere quindi confermato e permette di far scattare le misure di quarantena e isolamento per gli studenti positivi e i relativi contatti stretti.

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