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Ordini dei medici in campo contro i no-vax, 300 non ancora in regola a Palermo: "Occorre immunizzarsi"

Un messaggio indirizzato a tutti i camici bianchi è stato scritto da Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, insieme ai pari grado di tutte le altre province siciliane

Un medico trasporta ossigeno

Un messaggio indirizzato a tutti i camici bianchi, soprattutto ai no-vax, è stato scritto da Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, insieme ai pari grado di tutte le altre province siciliane - Vito Ignazio Barraco a Trapani, Giacomo Caudo a Messina, Giovanni D’Ippolito a Caltanissetta, Anselmo Madeddu a Siracusa, Renato Mancuso a Enna, Igo La Mantia a Catania, Santo Pitruzzella ad Agrigento e Carlo Vitali a Ragusa.

Un messaggio, come riporta Andrea D'Orazio in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, "non solo e non tanto per le loro valutazioni in merito all’immunizzazione anti-Covid, ma per il modo di rappresentarle, perché usare certi termini, definire ad esempio “nazist i” i medici favorevoli al vaccino, significa incitare all’odio". Da qui la nota, che parte con l’invito a "una comunicazione univoca, affinché non ci siano dubbi sulla necessità di completare il processo di immunizzazione della collettività", caposaldo, sottolinea Toti, di tutto il nostro Ordine.

I medici dell’Isola che non hanno ancora risposto all’obbligo vaccinale, solo nel Palermitano, al netto dei sei professionisti dipendenti dell’Asp già richiamati dall’Azienda sanitaria, sono circa 300, ma il numero, rimarca Amato, "è destinato a diminuire, perché alcuni di loro, probabilmente, si sono trasferiti in altre regioni o non esercitano più".

L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola

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