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Era siciliano l'uomo che domenica ha ucciso in Lombardia moglie e figlia prima di spararsi

Nato a Messina, otto fratelli, quasi tutti trasferiti al Nord da Porto Empedocle. Era siciliano Salvatore Staltari, 70 anni, l'uomo che domenica pomeriggio ha ammazzato la moglie e la figlia Stefania

Nato a Messina, otto fratelli, quasi tutti trasferiti al Nord da Porto Empedocle. Era siciliano Salvatore Staltari, 70 anni, l'uomo che domenica pomeriggio ha ammazzato, nel loro appartamento, la moglie di origini filippine, Catherine Panis, 42 anni, e la figlia Stefania, di 15 anni.

Prima di farsi inghiottire per sempre dal buco nero della depressione ha voluto portarsi con sé la moglie e persino la figlia di 15 anni con "un gesto da colossali vigliacchi", come lo ha definito il procuratore di Lodi senza mezzi termini.

Lavori precari da anni e ultimamente la disoccupazione, tanto da esigere l'aiuto dei servizi sociali, e un carattere burbero, Salvatore Staltari, negli ultimi tempo era diventato iroso e disperato. Domenica pomeriggio con una pistola a tamburo ha ucciso la donna e la ragazza e poi ha chiamato il 118, preannunciando il suicidio.

Arrivati sul posto, insieme a un'automedica e due ambulanze, i carabinieri hanno trovato tre cadaveri: il suo e quello delle due donne con vicino, a terra, l'arma del delitto. Un gesto premeditato, per gli investigatori. Lo indica la presenza di un biglietto trovato non lontano dai corpi senza vita, su cui si legge che era stufo della moglie e che la figlia sarebbe stata troppo piccola per rimanere senza genitori. Non aveva il porto d'armi Staltari e a suo carico risulta un precedente per porto abusivo d'arma. Accertamenti sono in corso per capire come si fosse procurato la pistola.

In cura per depressione, aveva anche ricevuto anche diversi voucher di lavoro comunali, per poche centinaia di euro in diversi anni dal 2014 in poi. Dal Comune era stato inserito tra i soggetti a rischio di esclusione sociale. Ma il carattere forte e prepotente non l'aveva mai perso. Anche recentemente, i vicini lo avevano sentito più volte alzare la voce in casa mentre la moglie e la figlia erano state notate uscire sempre più spesso da sole mentre lui restava in casa.

Forse stava già meditando il gesto estremo, un'azione premeditata e non frutto di un raptus come fa capire il biglietto lasciato sul luogo della tragedia. Non ha avuto pietà per la moglie, Catherine Panis, che lavorava part time in una ditta della zona, nè della figlia di cui, raccontano i vicini, si occupava soprattutto lui, accompagnandola anche quotidianamente a scuola.

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