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Vaccini, Pfizer presenta i dati sulla terza dose: "Alta protezione se fatta entro 1 anno"

Pfizer and Biontech hanno annunciato la presentazione alla Fda, la Food and drug administration americana, dei dati iniziali a sostegno della terza dose di vaccino per il Covid 19. «I dati della fase 1 sulla sicurezza e l’immonogenicità degli individui che hanno ricevuto una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech (BNT162b2) mostrano un favorevole profilo di sicurezza e una robusta risposta immunitaria», si legge in una nota.

«Alla luce degli alti livelli di risposta immunitaria osservata, una ulteriore dose entro 6-12 mesi dalla vaccinazione primaria aiuta a mantenere un alto livello di protezione contro il Covid-19».

«I dati di fase 1 sulla sicurezza e sull'immunogenicità negli individui che hanno ricevuto una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech mostrano un profilo di sicurezza favorevole e risposte immunitarie robuste».

«La dose di richiamo ha suscitato titoli anticorpali neutralizzanti significativamente più alti contro il virus SARS-CoV-2 iniziale e le varianti Beta e Delta, rispetto ai livelli osservati dopo la serie primaria a due dosi». «Dati gli alti livelli di risposta immunitaria osservati, conclude la nota - una dose di richiamo somministrata entro 6-12 mesi dopo il programma di vaccinazione primaria può aiutare a mantenere un alto livello di protezione contro COVID-19».

Una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech non è attualmente autorizzata per un uso ampio negli Stati Uniti - scrivono ancora - tuttavia, in base all’attuale autorizzazione all’uso di emergenza, il 12 agosto è stata autorizzata una terza dose per la somministrazione a individui di almeno 12 anni di età che abbiano subito trapianto di organi solidi o a cui sono state diagnosticate condizioni che si ritiene abbiano un livello equivalente di immunocompromissione.

I dati sulla terza dose che Pfizer ha sottoposto alla Fda verranno 'sottomessi' nelle prossime settimane anche all’Ema. «La vaccinazione è il nostro mezzo più efficace per prevenire l’infezione da COVID-19, in particolare le malattie gravi e il ricovero in ospedale, e il suo profondo impatto sulla protezione delle vite è indiscutibile. Tuttavia, con la continua minaccia della variante Delta e la possibile comparsa di altre varianti in futuro, dobbiamo rimanere vigili contro questo virus altamente contagioso», ha affermato Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer.

«I dati che abbiamo visto fino ad oggi suggeriscono che una terza dose del nostro vaccino suscita livelli anticorpali che superano significativamente quelli osservati dopo la somministrazione primaria a due dosi. Siamo lieti di presentare questi dati alla FDA mentre continuiamo a lavorare insieme per affrontare le sfide in evoluzione di questa pandemia», ha concluso.

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