Ancora roghi nelle ultime ore in Italia che, in quest’estate rovente, ha per il momento il primato europeo per numero di incendi divampati, mentre è seconda dopo la Grecia per gli ettari divorati dalle fiamme. A bruciare nelle ultime ore sono soprattutto le aree boschive in Puglia, Calabria e Sicilia. E nei prossimi due giorni, con il termometro che dovrebbe salire sopra i 40 gradi, continua l'allerta. «Al momento il fenomeno degli incendi boschivi è particolarmente avvertito nelle regioni del Mezzogiorno e soprattutto in Puglia, Calabria e Sicilia che sono raggiunte da forti ondate di calore come sta accadendo nella vicina Grecia. Ci sono circa 70 incendi in atto, soprattutto in quelle tre regioni», ha spiegato il colonnello Marco Di Fonzo, comandante del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo del Comando carabinieri tutela forestale. «Nei prossimi giorni, e in particolare domani e dopodomani, si prevedono temperature ancora più alte e quindi perdura il periodo di massima allerta», ha aggiunto il colonnello Di Fonzo, che ha poi sottolineato: «Chiediamo la massima collaborazione da parte della cittadinanza. È importante che abbiamo tutti comportamenti idonei per non favorire i roghi». Tra questi Di Fonzo ne elenca alcuni: «Non accendere fuochi in spazi non autorizzati, usare solo aree picnic organizzate, non fare alcun lavoro agricolo o altra attività che possa ingenerare scintille da cui potrebbero partire incendi e, alla vista anche di un piccolo fuoco o fumo, dare l’allarme alle autorità preposte». Nella giornata di oggi sono state 17 le richieste di intervento aereo ricevute dal Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione Civile, di cui sette dalla Calabria, cinque dalla Sicilia, tre dal Lazio, una ciascuna da Molise e Basilicata. «L’intenso lavoro svolto dai piloti della flotta antincendio ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere finora 5 roghi», ha sottolineato la Protezione Civile. E intanto, stando ai dati dell’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, in Italia - dall’inizio dell’anno a oggi- sono bruciati 102.933 ettari di terreno, un’area grande quanto 140 mila campi da calcio. Si tratta del quadruplo rispetto ai 28.479 ettari arsi, in media, ogni anno dal 2008 al 2020. Finora nella Penisola sono scoppiati 393 incendi di grandi dimensioni (oltre i 30 ettari), contro una media di 224 nel periodo 2008-2020. L’Effis registra, inoltre, che l’Unione europea sta bruciando a un ritmo doppio rispetto agli anni scorsi. Dall’inizio del 2021 ad oggi sono stati distrutti dalle fiamme 324.774 ettari di boschi, il doppio dei 160.875 ettari arsi, in media, dal 2008 al 2020, mentre il numero di grandi incendi è arrivato a 1.238 a fronte di una media di 494. Quasi un terzo dei roghi, in termini di estensione, si è registrato in Grecia, dove dall’inizio dell’anno sono andati a fuoco 103.699 ettari di terreno: oltre dieci volte di più rispetto alla media 2008-2020, che è di circa 9 mila ettari. Solo negli ultimi 10 giorni nel territorio ellenico sono bruciati 90 mila ettari.