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Razzo cinese, quando e dove cade: la protezione civile spiega perché i rischi sono pochi

Le righe blu delimitano le probabili aree del mondo sulle quali potrebbe avvenire il rientro del secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia B, sulla base dei dati disponibili alle prime ore dell'8 maggio (fonte: Aerospace)

Si è ridotta - indica la Protezione civile - la finestra di incertezza relativa al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese «Lunga marcia 5B» previsto per questa notte. Al momento, le tre traiettorie che potrebbero interessare alcuni settori di nove regioni centro-meridionali italiane si collocano tra l’1:00 di notte e le 7:30 del mattino.

«Resta remota», spiega il Dipartimento, la probabilità che uno o più frammenti possano cadere sul nostro territorio. Tuttavia il tavolo tecnico continuerà a seguire l’evolversi della situazione attraverso i dati disponibili fino all’avvenuto impatto al suolo.

"Che vuol dire 'non si può escludere la remota possibilità' di un interessamento del nostro territorio? Ipotizzando 1000 oggetti spaziali con le stesse caratteristiche in rientro incontrollato nello stesso momento, in tutto il mondo non sarebbero più di 3 le persone coinvolte". Così su Facebook la Protezione civile sul razzo cinese in caduta incontrollata. Il Dipartimento, sottolinea, "insieme ai centri di competenza, prosegue nel monitoraggio delle possibili traiettorie".

Sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

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