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Vaccino Johnson & Johnson in Italia da metà aprile, perché è così atteso e cosa cambierà

Il vaccino Johnson&Johnson

Arriveranno in Italia nella seconda metà di aprile le prime dosi del vaccino Johnson & Johnson, il siero monodose che darà una spinta vigorosa alla campagna vaccinale contro il Coronavirus. Almeno all'inizio però si tratterà di quantità limitate, che andranno ad aumentare da maggio e giugno. Il vaccino Janssen è il quarto approvato dall'Ema dopo quelli Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca ed è indispensabile per raggiungere le 500 mila inoculazioni al giorno, obiettivo fissato dal commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo.

I vantaggi di Johnson&Johnson, che dopo l'ok dell’Ema ha avuto il via libera dell’ente regolatore italiano Aifa, derivano dall'essere un vaccino maneggevole, da poter conservare in frigo e soprattutto dall'essere monodose: basterà una sola iniezione per completare l'immunizzazione di ogni soggetto e ciò permetterà di semplificare e accelerare la campagna vaccinale.

Per quanto riguarda le caratteristiche, il vaccino J&J è costituito da un adenovirus modificato in modo da contenere il gene per la produzione della proteina Spike di Sars-CoV-2. Una volta somministrato il vaccino, questa proteina stimolerà il sistema immunitario che produrrà gli anticorpi e attiverà i globuli bianchi per bersagliarla. L'adenovirus contenuto nel vaccino non può riprodursi e non causa malattie.

Attesa dunque per l'arrivo delle dosi in Italia, l'accordo con l'azienda Janssen ne prevede al momento oltre 26 milioni nel corso dell'intero 2021. Nel dettaglio dovrebbero arrivare 7.307.292 di dosi tra aprile e giugno, 15.943.184 nel terzo trimestre e infine 3.321.497 tra ottobre e dicembre.  In Italia sarà la Catalent a produrre il vaccino, nello stabilimento di Anagni, nel Frusinate.

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