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Coronavirus, mezza Italia rossa: la Sicilia non rischia ma aumentano i casi di variante inglese

L'Italia è sempre più rossa. A parte il Molise che spera di tornare in zona arancione, non si prevede un abbassamento delle restrizioni. Ci sono, invece, regioni che rischiano le misure più severe, tra queste la Toscana, che potrebbe unirsi alle dieci che già si trovano nella fascia rossa.

In bilico - anche se lievemente meno a rischio - sono Calabria e Valle d'Aosta. In quest'ultima la situazione è peggiorata solo nell'ultima settimana tanto che l'Rt è decisamente sopra 1,5, ma l'impatto sugli ospedali resta relativamente basso. In Calabria e Liguria, invece, i dati non sembrano cresciuti in maniera allarmante rispetto alle precedenti settimane.

Resta salda in zona arancione la Sicilia, che vanta invece numeri da zona gialla anche se i contagi, soprattutto quelli da variante inglese sono in aumento. Sono 789 i nuovi positivi al Covid19 nell'Isola su 26.163 tamponi processati, con una incidenza di positivi di quasi il 3%, in salita da due giorni consecutivi. Con questi numeri la Sicilia resta comunque undicesima per i dati sui contagio in base al bollettino. Non c'è allarme negli ospedali dove i ricoverati sono 848, due in meno rispetto a mercoledì, quelli nelle terapie intensive sono 117, uno in più rispetto alle 24 ore precedenti.

Nelle prossime ore è prevista la prima riunione del nuovo Comitato Tecnico Scientifico, anche se già in versione ridotta per la rinuncia di Alberto Giovanni Gerli, uno dei dodici membri nominati.

Le uniche ad essere rosse già da due settimane - e dunque con la possibilità di eventuali cambiamenti di fascia - sono Campania e Molise: quest'ultima potrebbe sperare nel passo verso l'arancione a fronte di un lieve abbassamento dei contagi anche se nella stessa regione in queste ore la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive, rispetto al totale di quelli disponibili, si attesta al 44% a fronte del 37% della percentuale nazionale. Dovrebbe invece restare invariata la situazione della Sardegna ma - con il leggero peggioramento - si corre sul filo del rasoio della fascia bianca.

In generale, le cifre non sono confortanti. In attesa del picco - previsto entro fine mese - dall'inizio di questa settimana sono state registrate 1.710 vittime e i dati dell'ultimo bollettino parlano di 24.935 contagiati in 24 ore mentre il tasso di positività è del 7%, in aumento di 0,8 punti (353.737 i tamponi molecolari). Sono 3.333 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 16 in più nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 249. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 26.694 persone, con un incremento di 177 unità.

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