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Vaccini anti-Covid e ritardi: ecco quando arriveranno le dosi di Pfizer, Moderna e AstraZeneca in Italia

La campagna vaccinale rischia di partire con ritardo e questo a causa dei problemi di Pfizer e AstraZeneca che hanno annunciato un timing diverso rispetto a quanto previsto inizialmente. Ieri, il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha sottolineato che la somministrazione delle dosi per gli over 80 potrebbe slittare di quattro settimane per via dei ritardi e dei tagli di produzione delle aziende.

Dosi totali in Italia

Opzioni iniziali 202 milioni di dosi. Salite poi a circa 226 milioni di dosi in aumento fino a giungere a 250 mln esercitando sempre il diritto di opzione previsto dagli accordi europei che consente di bloccare per ogni contratto siglato dall’Unione il 13,46% di vaccini. Questo secondo quanto detto dal ministro della Salute, Roberto Speranza in 13 gennaio scorso alla Camera.

Bilancio campagna di vaccinazione

Sono 1.370.449 le somministrazioni effettuate fino ad oggi in Italia, il 73,9% delle dosi complessivamente consegnate (1.853.475). Di queste, 93.662 hanno riguardato la seconda dose, quella cosiddetta di 'richiamò, pari al 6,8% del totale delle somministrazioni.

Il calendario delle somministrazioni

Corsa contro il tempo per rispettare l’impegno prioritario di vaccinare entro marzo tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, ospiti e personale delle Rsa, over 80 e pazienti fragili, oncologici, cardiologici e ematologici. In tutto quasi 7 milioni di italiani. Ma non le altre categorie: i 13 milioni e 400mila italiani tra i 60 e i 79 anni, i 7 milioni e 400mila con almeno una comorbilità cronica, oltre al personale. Le ipotesi di previsione parlano di uno slittamento di 4 settimane per gli over 80 e 6-8 per il resto della popolazione.

AstraZeneca

Se il vaccino avrà il via libera dell’Ema (per i Paesi Ue, nel Regno Unito la vaccinazione è già partita) arrivi previsti il 15 febbraio, poi ancora il 28 e il 15 marzo. In base al piano iniziale, nel primo trimestre del 2021 sarebbero dovute arrivare in Italia 28 milioni e 269mila dosi ma entro la fine di marzo le dosi a disposizione saranno meno di 15 milioni, dunque circa la metà di quanto previsto. Confermato da AstraZeneca, per un problema alla produzione, un taglio del 60% che per l’Italia significherebbe passare da 8 milioni a 3,4 milioni di dosi nel primo trimestre. In totale il piano vaccini iniziale del Governo prevedeva in totale una opzione per 40 milioni di dosi. Punto interrogativo l’età per la somministrazione: se Ema dovesse optare per gli under 55 l’Italia si troverà a rivedere le categorie prioritarie.

Pfizer/Biontech

Il piano vaccinale del 2 dicembre scorso per il vaccino Comirnaty prevedeva 27 mln di dosi di cui 8.749.000 nel primo trimestre '21, 8,1 nel secondo trimestre, 10,1 nel terzo. La distribuzione è partita il 28 dicembre, previste 470mila dosi a settimana. Poi il riadattamento del sito produttivo belga ma dalla prossima settimana la fornitura da parte di Pfizer tornerà a regime, ha fatto sapere l’azienda sottolineando che la riduzione è stata sul numero di fiale e non di dosi (6).

Moderna

Secondo vaccino operativo in Italia, con una fornitura di 10,8 milioni di dosi di cui 1.346.000 nel primo trimestre, 4,7 nel secondo e altrettante nel terzo.

Altri vaccini

Alla fine dei processi autorizzativi l’Italia potrà contare, in caso vadano tutti a buon fine, anche su 26,92 milioni di dosi Johnson&Johnson; 40,38 milioni Sanofi; con CureVac 30,28 milioni di dosi. Forse per l’estate anche il vaccino tutto italiano di Reithera in collaborazione con lo Spallanzani. Uno dei 65 vaccini in fase clinica che ha completato la fase 1. Da aggiungere altre opzioni attivate via via.

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